Efficacia della psicoterapia, effetti su mente e corpo: a Terni presentazione del nuovo libro di Lazzari
Da alcuni anni le terapie psicoterapiche sono oggetto di studio al pari dei farmaci. Ciò ha consentito di valutarne l’efficacia sui principali disturbi psichici e di coglierne gli effetti sul cervello e sul corpo. Proprio questi dati sono contenuti nel volume di Lazzari che sarà presentato domani presso la biblioteca comunale alle ore 17,15. L’incontro è patrocinato dal Comune di Terni e vi prenderà parte l’autore del libro, l’assessore Stefano Bucari, il dr. Rinaldo Perini direttore Salute Mentale ASL Roma G, il dr. Alberto Antonini direttore Centro Salute Mentale Terni ASL Umbria 2 e sarà coordinato dalla dr. Marina Brinchi, dirigente psicologo ASL Umbria 2.
Durante l’incontro saranno presentati le evidenze relative ai fattori di efficacia più significativi (ciò che funziona) comuni ai diversi modelli di psicoterapia e quelli specifici dei diversi approcci (psicodinamico, cognitivo, comportamentale, relazionale, ecc.). Verranno illustrate le ricerche sulle modificazioni prodotte nei circuiti cerebrali in modo differenziato da psicoterapia e farmaci, l’uso della terapia psicologica nelle malattie fisiche, i confronti in termini economici (costi) tra terapie psichiche e mediche.
Dal volume di Lazzari emerge come in tutte le cure (mediche o psicologiche) la relazione gioca un ruolo nell’efficacia che può arrivare sino al 50%, nella psicoterapia la dinamica relazionale è il primo fattore di efficacia e la base del lavoro di ristrutturazione. Tutte le psicoterapie agiscono sul cervello modificandone circuiti e connessioni, ma lo fanno in modo diverso dai farmaci. La qualità del funzionamento e comportamento umano dipende dalla buona integrazione tra gli emisferi cerebrali (integrazione orizzontale) e soprattutto tra centri di controllo superiore (cortecce ed in particolare zone frontali) e centri limbici delle emozioni (integrazione verticale). Le esperienze negative e lo stress eccessivo o cronico compromettono questa integrazione e causano disturbi e malattie. La psicoterapia efficace tende a ristabilire questa integrazione rinforzando l’azione di controllo nelle cortecce prefrontali (che rappresentano il 30% delle cortecce cerebrali), questo perché i pensieri e le esperienze influenzano e plasmano i circuiti neurali. Nei traumi la psicoterapia aumenta anche il volume di alcune strutture come l’ippocampo (importante per le funzioni cognitive) sino al 10%. L’effetto è quello di un cambiamento nella gestione dei pensieri e delle emozioni che avviene contestualmente a livello mentale e cerebrale.
Nelle più diffuse forme di depressione la psicoterapia è efficace quanto o più dei farmaci e risulta più duratura negli effetti: a 6 anni dalla fine del trattamento 6 persone su 10 sono libere da depressione contro 1 su 10 con i farmaci. La necessità di trattamenti prolungati con i farmaci, le maggiori ricadute ed effetti collaterali fanno sì che la psicoterapia sia in genere meno costosa dal 15 al 35%. Ma solo una persona su quattro con problemi psichici si cura e solo una parte di questi utilizza la psicoterapia perché i sistemi di cura propongono e rimborsano quasi solo i farmaci. I costi del “non-trattamento” sono significativi: si pensi solo che se una persona che oltre ad un problema fisico ha anche problemi di ansia e depressione (co-morbidità) i costi per la persona e la comunità aumentano dal 35% (malattie cardiache) al 100% (tumori). Si pone allora il problema di considerare la terapia psicologica non come un lusso per pochi ma una risorsa vera per molti, disponendo oggi di interventi molto più brevi e testati. I sistemi di cura devono cominciare a tenerne conto anche per risparmiare. E questo anche in Umbria, dove la psicoterapia nella Sanità pubblica è quasi scomparsa.