Elezioni politiche, presentate le liste Pd Umbria: Sereni e Gotor i capolista. I candidati
Oltre a Sereni, in lista per la Camera dei deputati ci sono Gianpiero Bocci, Gianpiero Giulietti, Anna Ascani, Walter Verini, Carlo Emanuele Trappolino, Lamberto Bottini, Joseph Flagiello e Alida Nardini. In lista per il Senato ci sono, oltre a Gotor, Gianluca Rossi, Nadia Ginetti, Valeria Cardinali, Giuliana Falaschi, Nicoletta Valli e Carlo Ottone.
Secondo Marina Sereni “anche l’Umbria ha bisogno di una svolta nazionale sulla strada delle riforme più importanti, che riguardino le politiche industriali, le infrastrutture, la filiera cultura-ambiente-turismo”. Miguel Gotor, che si è detto “onorato e privilegiato per essere stato candidato in Umbria”, si è messo “a disposizione del partito, dei suoi amministratori locali e dei cittadini umbri per il lavoro da fare insieme a favore dell’Umbria”.
In tema di campagna elettorale, Sereni ha affermato: “L’avversario del Pd non è Monti né chi fa riferimento a Monti. Ma a lui ricordiamo che in quell’Europa che lui cita così spesso, la contrapposizione è tra conservatori e progressisti. La volontà del Partito democratico è di collaborare, dopo il voto, con chi voglia fare della necessità di fare le riforme che servono la vera priorità”. Sereni ha poi dichiarato che “se non ci sarà una vittoria del Pd alle prossime elezioni, le riforme, l’innovazione e il cambiamento rimarranno al palo”. Infine ha sottolineato che “il Pd non è interessato a fare campagna elettorale contro Berlusconi: quella è una pagina che va chiusa per sempre”.
Per il capolista al Senato Gotor “l’obiettivo del Pd è ricostruire l’Italia cercando di unire le forze non populistiche che si dimostreranno disponibili a farlo, dopo 20 anni della presenza, che vogliamo battere, di Berlusconi e del berlusconismo”. Gotor ha auspicato che il Pd abbia “un atteggiamento dialogante e non settario, per vincere la sfida della governabilità. Anche perché – ha osservato – l’obiettivo dei nostri avversari è invece quello di impedire che l’Italia possa essere governata. Ma l’Italia non può consentirsi un altro periodo di piccoli cabotaggi”.