Fondatore de I Pagliacci di Terni in trasferta in una scuola di Novara: lezione sulla solidarietà
Anna Maria Peri, insegnante della classe quinta A della Scuola Primaria “Giovanni XXIII” di Novara, ha conosciuto Alessandro Rossi e l’associazione I Pagliacci per caso, leggendo il libro “Farfallina al braccio? Niente paura…arriva il pagliaccio”. Da una serie di coincidenze è poi nata la trasferta a Novara di Alessandro. “Dalle telefonate che ci siamo scambiati ho capito che Alessandro poteva veramente essere la persona adatta a testimoniare ai miei alunni il vero significato della solidarietà. Lui – spiega l’insegnante – ha accettato di venire da noi e fare anche un momento di festa speciale con i bambini dell’Associazione per disabili ‘Liberi di sorridere’ di Novara, di cui fa parte un mio alunno in carrozzina, e della Casa di Giorno di Trecate: tutti bambini con gravi difficoltà. Alessandro è stato fantastico perchè è riuscito ad interagire con ognuno e con tutti, compresi i genitori, facendoli divertire e facendo dimenticare per un’ora tutti i problemi”.
“In classe – racconta l’insegnante – ho un bambino disabile in carrozzina che spesso deve sottoporsi ad esami invasivi ed interventi chirurgici e nel libro di Alessandro ho trovato consigli preziosi. La nostra scuola sta partecipando al Progetto intitolato ‘Cameretta mia’ che è organizzato da un’associazione che si occupa di comicoterapia e di aiuti al reparto pediatrico di Novara. Questi due punti, uniti ai contenuti che ho trovato nel libro, mi hanno spinta a telefonare ad Alessandro per farlo venire da noi a tenere uno dei suoi interventi”.
Ai piccoli alunni di Novara Alessandro Rossi ha raccontato l’intensa attività che svolge con la sua associazione all’ospedale di Terni e nelle scuole ternane. Ma c’è stato spazio anche per il puro divertimento con il pagliaccio Alessandro nei suoi “panni da lavoro”, che ha mostrato ai ragazzi trucchi e magie.
“Alessandro – conclude Anna Maria Peri – grazie alla sua esperienza di persona che lavora e che fa anche volontariato in ospedale, rappresenta un esempio concreto di persona che crede negli ideali e che li mette in pratica. La sua presenza qui ci ha permesso di concludere il ciclo scolastico con questi alunni presentando un esempio concreto di persona positiva. I ragazzi hanno capito quanta sensibilità bisogna avere con chi soffre e come il sorriso possa veramente essere di aiuto e allontanare il dolore, i pensieri negativi e dare forza nei momenti di difficoltà”.