Gdf di Terni chiude temporaneamente 15 attività commerciali che non emettevano scontrini
“A rendere significativo il dato – come spiegano i finanzieri – è il fatto che nove di questi esercizi sono controllati da stranieri, per la maggior parte cinesi. Per loro, non emettere lo scontrino significa pagare meno tasse in Italia, comportamento spesso legato anche al mancato pagamento delle sanzioni. Inoltre, le difficoltà di riscossione sono spesso aggravate dalla diffusa pratica per la quale l’esercizio commerciale cambia rapidamente titolare o denominazione. A volte chiude completamente per riaprire in altro luogo. Ogni qualvolta che lo scontrino non viene emesso le tasse non vengono pagate e l’esercente si arricchisce a danno del contribuente onesto che, invece, garantisce con le proprie imposte l’erogazione dei servizi pubblici anche agli evasori”.
Infine, le sanzioni per i titolari di esercizi commerciali che vengono sorpresi per quattro volte a non emettere scontrino o ricevuta fiscale incorrono nella sospensione della licenza da 3 giorni ad oltre un mese, come sanzione accessoria, mentre come sanzione pecuniaria incorrono in una multa per ogni mancata emissione contestata pari al 100% dell’importo e, comunque, non inferiore a 516 euro.