Guerra di brevetti: Apple vince contro Samsung in tribunale. Risarcimento da 1,05 miliardi di dollari
È Apple a vincere il duello legale tra i due giganti della tecnologia: Samsung – che presenterà ricorso – ha copiato tecnologie e funzioni che appartengono all’innovazione, rivoluzionaria per come ha ridefinito il mondo dei dispositivi mobile, di iPhone e iPad. Tre brevetti in particolare – secondo la corte – sono stati copiati volontariamente. L’azienda sudcoreana dovrà pagare 1,05 miliardi di dollari. Questo è il verdetto dei giurati, due donne e sette uomini, che sono stati riuniti tre giorni in camera di consiglio a San Jose, in California. Il passo successivo – si attende che la corte si pronunci – potrebbe essere il divieto di vendita negli Stati Uniti dei prodotti Samsung su cui è stato riscontrato il plagio tecnologico. Condizione che rafforzerebbe la posizione di Apple nell’universo in espansione dei dispositivi mobili: i due colossi controllano già più della metà del mercato degli smartphone. Samsung ha presto annunciato riscorso: “Agiremo immediatamente per ribaltare questa decisione”. Il titolo dell’azienda di Cupertino, nelle ore che hanno seguito il verdetto, è salito dell’1,82% a 675,90 dollari.
IL PROCESSO – La richiesta di risarcimento ammontava a 2,5 miliardi di dollari quando Apple, ad aprile dell’anno scorso, ha messo in piedi il dossier sulle violazioni (sette) di brevetti e design, arruolando principi del foro tra i più pagati degli Stati Uniti. La contromossa di Samsung era una richiesta di 399 milioni di dollari per la violazione di cinque suoi brevetti. La corte di San Jose, che ha esaminato un fascicolo di oltre 100 pagine, ha respinto le accuse di Samsung e ridimensionato quelle di Apple. Non in tutti i 28 apparecchi dell’azienda coreana finiti nel dossier di Cupertino si sono riscontrati plagi. È caduta, soprattutto, l’accusa di aver copiato il design dell’iPad per il Galaxy Tab. Le violazioni riconosciute, invece, riguardano alcuni dispositivi della navigazione, come il “bounce-back” per tornare indietro quando si è arrivati alla fine di un’immagine, o la possibilità di zoom con il “tap”, tocco dello schermo, o “pinch”, con due dita.
ACCUSA E DIFESA – Secondo il legale di Cupertino, Harold McElhinny, Samsung stava attraversando una “crisi del design” dopo il lancio nel 2007 dell’iPhone, così i vertici dell’azienda coreana decisero di approfittare degli elementi rivoluzionari di quel dispositivo. Ma il colosso asiatico ha obiettato, spiegando quanto fosse semplice, e legale, dare ai consumatori ciò che volevano: smartphone dai grandi schermi. Altro che violazione: Apple ha creato prodotti di successo – hanno ammesso i coreani – ma non può pretendere il monopolio sul design di telefoni rettangolari con angoli smussati. E comunque – hanno aggiunto – alcune tecnologie oggetto della discordia erano in realtà già state usate da altri marchi.
IL RICORSO – Alla fine il vincitore, la Mela, ha applaudito al verdetto: è un “messaggio forte e chiaro: rubare non è giusto”. Gli sconfitti hanno replicato: è una “perdita per i consumatori americani” che “riduce l’innovazione e la scelta”, e comunque quella della giuria “non è l’ultima parola”. Con una nota, infatti, la casa coreana ha annunciato il ricorso contro la sentenza: “Presenteremo subito alcune mozioni per ottenere un rovesciamento del verdetto e se non saranno accolte presenteremo ricorso alla Corte d’Appello”.
IN COREA DEL SUD – I commenti prima della sentenza hanno sottolineato come Apple giocasse in casa, nel cuore della Silicon Valley: la corte dista 16 chilometri circa dalla sede dell’azienda di Cupertino e la fama di innovatore di Steve Jobs e del marchio risuona forte a San Jose. Non è andata così bene alla Mela in trasferta: sempre venerdì in Corea del Sud le due aziende hanno visto la conclusione di un altro duello. Un sostanziale pareggio – Cupertino ha infranto due brevetti e dovrà pagare 40 milioni di dollari; per Samsung una violazione e 25 milioni di indennizzo – che fa male: riconosciuti colpevoli di alcune infrazioni, rischiano di lasciare terreno ad altri concorrenti.
IL MERCATO – Non è la prima battaglia legale, e non sarà l’ultima schermaglia, ma questo duello è stato definito da alcuni analisti come il processo del secolo, in quanto contrappone due dei maggiori attori del mercato da 207,6 miliardi di dollari degli smartphone nel 2012, dove Samsung ha superato la Mela. Il settore tablet, invece, vede in testa l’iPad: nel secondo trimestre Apple ne ha venduti 17 milioni, quota di mercato 69,6% (ha influito l’uscita del nuovo modello). Samsung ha venduto 2,3 milioni dei suoi tablet Galaxy (9,2% della torta). Sullo sfondo di questa sfida, Google. I dispositivi Samsung, infatti, utilizzano come sistema operativo Android, dell’azienda di Mountain View. Quell’interfaccia che Steve Jobs considerava una copia spudorata di iOs (il sistema della Mela) e che lo ha fatto andare su tutte le furie: “Distruggerò Android perché è un prodotto rubato», aveva detto il ceo di Apple morto il 5 ottobre dell’anno scorso, “sono disposto a una guerra termonucleare”.
Fonte: Corriere della Sera