Il pennone della fontana di piazza Tacito deve essere demolito. Isrim: ”Nulla di buono nelle rilevazioni”

Un monumento che, anno dopo anno, perde pezzi: simbolo di una città che perde aziende, istituzioni e rappresentatività. La fontana di piazza Tacito, già in uno stato pietoso, ora sta per essere privata del pennone d’acciaio: un presagio del destino dell’ente provinciale?

Il degrado venne alla luce dopo il danneggiamento subito a causa delle luminarie natalizie appese sull’estremità più alta. Da quel momento fu scoperto il disastroso stato di conservazione del pennone che, secondo alcuni, sarebbe da attribuire alla mancanza di un tappo posto in cima che protegesse l’interno dalle intemperie stagionali. La mancanza di questo tappo ha permesso, nel corso degli anni, infiltrazioni di acqua piovana che ha gradualmente danneggiato il pennone.

Dopo l’incidente di Natale e lo stato conservativo venuto alla luce in quel periodo, il Comune aveva commissionato all’Isrim (Istituto Superiore di Ricerca e Formazione sui materiali speciali) uno studio dello stato di deterioramento del pennone. La fontana era stata chiusa per alcuni giorni per consentire ai tecnici dell’istituto di fare degli esami con video endoscopico, attraverso una sonda fatta entrare da piccoli fori praticati alla base del pennone, per verificare lo stato di conservazione del pennone.

Ora l’Isrim ha stilato una relazione che, con tutta probabilità, costringerà la rimozione di un simbolo storico della città di Terni. Infatti, da quanto riferito dallo stesso istituto al Messaggero, che anticipa il contenuto della relazione che sarà presentata nei prossimi giorni al Comune, il pennone non è più recuperabile: “Non c’è nulla di buono nei dati rilevati e le cose così secondo noi non possono andare, ma spetterà al Comune decidere il da farsi”. Infatti, sarà compito di palazzo Spada decidere se sostituire il pennone oppure lasciare la fontana priva dell’elemento d’acciaio. Certo è che sarebbe un’altro duro colpo per un simbolo storico della città, già gravemente deteriorato al suo interno come testimoniato dallo stato di conservazione dei mosaici dell’artista Cagli, rappresentanti i 12 simboli dello Zodiaco, che ora come ora si fa fatica a riconoscere.

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