Il ternano Andrea Banchetti nell’aereo dirottato a Cipro: “Liberato con un abbraccio”
E’ di Terni l’unico italiano fra le 81 persone a bordo dell’airbus Egyptair partito da Alessandria questa mattina e dirottato a Larnaca, sull’isola di Cipro da un uomo che ha detto di avere una cintura esplosiva e che si è rivelato soltanto un folle ma non un terrorista. Le autorità cipriote hanno definito il dirottatore “instabile, in uno stato di instabilità psicologica”: avrebbe compiuto il suo gesto per amore di una donna, una cittadina cipriota alla quale l’uomo avrebbe chiesto di far recapitare una lettera in cui chiedeva di vederla.
Andrea Banchetti, 46 anni, nato a Terni (dove vivono la madre e un fratello) ma da anni residente a Genova, lavora nel settore petrolifero per una azienda di Prato, sta bene ed è stato liberato, come gli altri ostaggi, 60 in totale. Banchetti ha parlato al TG1: “Mi ha lasciato andare – ha detto – perché sono italiano e mi ha salutato con un abbraccio, dicendomi ‘amici’. Dalle tv dell’aereo mi sono reso conto che aveva una cintura. Con noi non ha parlato, ha raccolto i passaporti di tutti e basta”.
Il primo messaggio di Banchetti è stato alla moglie per rassicurarla. Il 46enne doveva tornare oggi in Italia dopo avere terminato un periodo di lavoro in Egitto. Rispondendo all’Ansa, ringrazia la Farnesina e il console italiano a Cipro: “Non hanno mai lasciato soli né me né la mia famiglia”. Banchetti rivela che sull’aereo diversi passeggeri “hanno cercato di comunicare con il dirottatore. Un inglese si è anche fatto un selfie con lui e l’ho rimproverato. Credo di avere capito che quando mi ha fatto scendere mi abbia detto che gli italiani ‘sono amici'”. Il tecnico ribadisce che la “paura più grande” l’ha provata quando sono stati fatti scendere gli arabi “e sul velivolo sono rimasti solo gli europei”. “Sono arrabbiato – aggiunge – con chi ha permesso al dirottatore di salire. All’aeroporto di Alessandria d’Egitto il personale di controllo non mi è sembrato particolarmente attento”.