Incidente via Alfonsine, guidatore condannato a sei anni. Auto incendiata, morirono tre giovani
Sulla Punto alimentata a gas viaggiavano 5 ragazzi che poco prima avevano festeggiato proprio la patente di guida appena presa da Bordi. Giunti nei pressi delle loro abitazioni, in zona Cospea, l’auto aveva sbandato nei pressi di una curva finendo contro un albero, poi aveva preso fuoco. Prima che l’incendio divampasse, dalla vettura erano usciti solo il giovane al volante e un altro ragazzo che era sul sedile affianco. Gli altri tre amici che sedevano dietro (Alessio Venturi, Marco Pelini e Antony Bernardi) non erano invece riusciti a scendere dall’auto, rimanendo avvolti dalle fiamme e morendo carbonizzati.
Il pm Elisabetta Massini per il guidatore aveva chiesto al giudice Angelo Matteo Socci la condanna a sette anni e sei mesi di reclusione. I difensori del giovane – gli avvocati Elena Galli e Lucio Conte – avevano sollecitato invece la sua assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Secondo la procura a provocare l’incidente sarebbe stata l’alta velocità alla quale procedeva l’auto, doppia rispetto al limite di 50 chilometri orari previsto in quel tratto, oltre all’effetto di alcool e cannabinoidi di cui il giovane avrebbe fatto uso prima di mettersi al volante.
I difensori del ventunenne hanno invece sempre sostenuto che a causare l’incidente e poi l’incendio sono stati i dissesti stradali e l’impianto a gas dell’auto non in sicurezza. I legali – che hanno già annunciato ricorso in appello – hanno contestato inoltre la correttezza delle analisi svolte sul loro assistito per accertare la presenza degli stupefacenti. I familiari dei ragazzi morti, presenti oggi in aula, non si sono costituiti parte civile.