Indagini Provincia di Terni, Pd: ”Solidarietà agli amministratori”. Udc: ”Deprimente prepotenza”

Il Pd provinciale di Terni esprime solidarietà agli amministratori coinvolti nell’indagine che sta scuotendo palazzo Bazzani e che vede accusate, a vario titolo, 21 persone per presunte assunzioni irregolari, uso improprio del telefono di lavoro e mobbing (qui l’articolo sull’inchiesta). L’Udc lancia invece dure critiche ritenendo che dall’inchiesta della Procura stia emergendo “prepotenza, faciloneria, certezza di poter fare della cosa pubblica ciò che si vuole” da parte della classe dirigente al potere.

Presa di posizione del Pd. In una nota si legge: “La direzione provinciale del Partito Democratico della provincia di Terni, riunita ieri per avviare la campagna elettorale, ha espresso vicinanza e solidarietà agli amministratori della Provincia di Terni raggiunti da avviso di garanzia”.

Nella nota inoltre il Pd respinge le accuse del consigliere regionale Nevi (Pdl) che aveva definito la vicenda di Palazzo Bazzani una “provinciopoli” (qui l’articolo)  ed esprime fiducia nell’operato della magistratura di Terni augurandosi che faccia chiarezza in tempi brevi: “Nel riconfermare la piena fiducia al lavoro della magistratura si respinge al mittente il tentativo di strumentalizzazione politica ad opera del consigliere regionale Nevi che, in preda alle difficoltà del suo schieramento, tenta di introdurre nella campagna elettorale elementi estranei, velenosi e populisti pensando di salvarsi da una sconfitta certa. Si sottolinea l’importante lavoro svolto, in questi anni, dai nostri amministratori provinciali a cui il Partito Democratico riconferma piena fiducia essendo certo che sappiano dimostrare la loro estraneità agli addebiti che gli vengono contestati. La Magistratura faccia il suo corso, quello che ci permettiamo di chiedere è fare chiarezza e farla in tempi brevi”.

Udc Terni. Il segretario provinciale di Udc Terni, Enrico Melasecche, giudica “deprimente” quanto sta emergendo dall’inchiesta e ironicamente propone palazzo Bazzani come set per il nuovo film di Antonio Albanese nel quale sarebbe facile trovare personaggi come Cetto, Olfo e Frengo. Lo stesso Melasecche poi evidenzia: “Non si alza una sola voce dall’Italia dei Valori, dai seguaci di Grillo che si accingono a farsi votare per andare in Parlamento, dai compagni di Vendola che vuol rivoluzionare l’Italia, agli amici di Ingroia. A loro va tutto bene questo assalto un po’ becero alle Istituzioni? Sono afoni o sono distratti?”.

Questo il comunicato di Udc Terni:

“Attendiamo fiduciosi che Bersani venga in campagna elettorale a Terni a predicare ‘civismo e moralità pubblica’ perché stiamo scoprendo che sono questi i valori che in Provincia fanno parte dell’agire quotidiano di chi governa. Anzi, vista la fine tristissima che è stata fatta fare al Videocentro possiamo rilanciare Umbria Film Commission girando in Provincia il nuovo film di Antonio Albanese. C’è solo l’imbarazzo della scelta fra Cetto, Olfo e Frengo.

Infatti, mentre la crisi attanaglia migliaia di famiglie ed altrettanti giovani, preparati e volenterosi, cercano spasmodicamente una occupazione dignitosa c’è chi in modo furbesco crede di poterli trattare come utili idioti. Allora si fanno iscrivere al Partito facendo loro credere che così avranno una speranza di poter un giorno lavorare in Provincia, in Comune, alla ASL o al SII.

Intanto si assume in barba alla legge dirigenti di partito da collocare in posizioni strategiche, si minacciano dipendenti onesti che chiedono solo di poter rispettare le regole imposte dalla civiltà giuridica, si utilizzano gli Enti in cui si è stati eletti approfittando di ogni piccola occasione per fare il comodo proprio.

Lo spettacolo cui assistiamo leggendo le cronache dei quotidiani in questi giorni in merito a quanto accadeva in Provincia è veramente deprimente: prepotenza, faciloneria, certezza di poter fare della cosa pubblica ciò che si vuole.

Quale esempio si sta dando agli studenti che troppo spesso vengono utilizzati da costoro come greggi per riempire le sale pubbliche ed applaudire improbabili convegni mentre si declamano i valori costituzionali, l’amore per il bene comune, la Resistenza ed altre ‘amenità’ del genere?

Ci auguriamo che il prosieguo delle indagini e delle testimonianze smentisca tutto ciò che sta emergendo perché altrimenti è bene che costoro che nel ‘privato’ di Palazzo Bazzani fanno e dicono ciò che più loro aggrada vadano a casa anzitempo tornando alle consuete occupazioni.

Appare peraltro sorprendente che gli appartenenti ad alcuni partiti o movimenti che nel Paese urlano a gran voce contro la politica, candidano in Parlamento magistrati ad ogni piè sospinto, forse per darsi un tono di impeccabilità, a livello locale assistono imperterriti e con la faccia di bronzo alle gesta nobilissime che i propri amici e compari pongono in atto in Provincia e negli Enti da loro amministrati.

Non si alza una sola voce dall’Italia dei Valori, dai seguaci di Grillo che si accingono a farsi votare per andare in Parlamento, dai compagni di Vendola che vuol rivoluzionare l’Italia, agli amici di Ingroia. A loro va tutto bene questo assalto un po’ becero alle Istituzioni?

Sono afoni o sono distratti?”

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