Inquinamento da trielina delle falde acquifere di Terni: al via uno studio di Arpa Umbria
“L’obiettivo – è stato spiegato in conferenza stampa – è quello di mettere in campo azioni di risanamento ove si riscontrassero criticità ed individuare gli eventuali responsabili, applicando le leggi vigenti. Lo studio ha preso le mosse dall’evento dell’agosto del 2010 quando in zona Polymer, a Terni, vennero riscontrati valori alti di tricloroetilene”. I tecnici della Provincia hanno spiegato che “l’inquinamento era diffuso su più punti e per tale ragione ci fu bisogno di avviare uno studio specifico sulla cui esperienza è stato deciso successivamente di ampliare l’area di riferimento”.
INFORMAZIONI SU TRICLOROETILENE (TRIELINA) E TETRACLOROETILENE (prelevate da sito internet Asl Varese)
Cosa sono la trielina (tricloroetilene) ed il percloroetilene (tetracloroetilene)?
Sono due composti che appartengono al gruppo dei solventi clorurati, ossia composti chimici prodotti sintetici in massima parte derivati dai primi termini dagli idrocarburi alifatici per sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con altrettanti atomi di cloro Sono liquidi incolori o con riflessi blu utilizzati per sgrassare le superfici dei metalli e per la pulizia a secco di indumenti e tessuti.
Perché si trovano nell’acqua?
Sono presenti nell’acqua per la contaminazione del terreno e del sottosuolo, causata da pratiche industriali non corrette, quali lo scarico in pozzi perdenti o fognature.
Perché questi prodotti sono inseriti tra i contaminanti dell’acqua potabile?
Perché l’esposizione a queste sostanze in determinate concentrazioni per un lungo periodo può provare danni alla salute.
Quali sono i loro effetti sulla salute?
Il tricloroetilene e il tetracloroetilene sono molto volatili e possono essere facilmente assorbiti dall’organismo sia per ingestione che per inalazione. L’esposizione prolungata anche a basse concentrazioni di questi due composti aumenta il rischio di sviluppare tumori o danni al fegato, oltre che al sistema nervoso centrale.
Quali sono le concentrazioni massime ammissibili?
La somma delle concentrazioni delle due sostanze non deve superare i 10 microgrammi/l (millesimi di milligrammo per litro).
Come viene trattata l’acqua quando si supera la concentrazione massima ammissibile?
La concentrazione di queste due sostanze può essere ridotta con impianti di trattamento a carboni attivi, che le assorbono, o in torri di strippaggio, che consentono la loro evaporazione. Il trattamento viene effettuato dal gestore dell’acquedotto, che controlla anche l’efficienza dell’impianto e alla qualità dell’acqua trattata.
Come posso trattare l’acqua in casa?
L’acqua normalmente immessa nella rete di distribuzione deve rispettare le concentrazioni massime ammissibili e quindi non è necessario trattarla per migliorarne la qualità. Anzi, il trattamento domestico dell’acqua con apparecchiature non idonee può peggiorarne la qualità.