Italia Nostra-WWF: ”Ast, ecco le principali criticità ambientali. Per Terni riqualificazione urgente”
Il comunicato di Andrea Liberati (Italia Nostra Terni) e Giuseppe Rinaldi (WWF Umbria):
“La recente visita ispettiva di ARPA Umbria a TK-AST, tesa alla verifica del rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), si è conclusa accertando l’inadempimento di almeno 15 prescrizioni.
Criticità aggiuntive, forse superabili. Restano invece irrisolti e dunque strutturali, nonostante le decine di milioni di euro asseritamente spesi dall’azienda negli ultimi cinque anni, almeno i seguenti nodi:
1) significativi volumi di emissioni non captate/diffuse da parte di TK-AST, documentalmente provate. Manca ancora uno studio scientifico al riguardo, ma il tasso di nichel nell’aria indica che da anni siamo stabilmente attorno alla soglia di attenzione superiore fissata dalla legge;
2) forte concentrazione di nichel e cromo anche nei suoli, specie nella zona di Prisciano, ma, presumibilmente, pure di larga parte della città; nichel e cromo che, come si evince dai carotaggi effettuati da ARPA nel 2009, si ritrovano persino nel lago Aia, a Narni, nella zona di affluenza del Nera;
3) inquinamento delle falde profonda e superficiale che scorrono sotto le discariche di Valle e Pentima, proprietà TK-AST parzialmente utilizzata anche dal Comune di Terni per i rifiuti urbani tra gli anni ’70 e ’90. TK-AST vuole estendere tali discariche, sostenendo che il processo di recupero scoria inossidabile non sia fattibile. Ragionamento errato: concorrenti di TK-AST operano in questo senso da anni.
E’ evidente come occorra ancora fare moltissimo. E fare subito, giacché la riqualificazione ambientale della Conca è urgente e indifferibile. D’altra parte l’adozione di nuove pratiche green da parte di TK-AST genererebbe rilevanti occasioni di lavoro e commerciali per l’azienda e il suo indotto.
Italia Nostra e WWF, a seguito di incontri intercorsi in sede ministeriale, ritengono che occorra guardare a Piombino al fine di individuare il modello di riferimento non solo per il tangibile risanamento di Terni, ma anche per incrementare la competitività generale di TK-AST.
E’ necessario però uno sforzo di costruzione politica, ispirato, perfino visionario, totalmente diverso rispetto all’attuale atteggiamento del tutto subalterno e rinunciatario: la Regione Umbria muova dunque un deciso passo avanti, coordinandosi con il Governo italiano –segnatamente Ministeri dell’Economia e dell’Ambiente- e con gli Enti locali. Un ampio fronte istituzionale è precondizione per favorire anzitutto il recupero del c.d. S.I.N. ‘Terni-Papigno’, nonché per l’avvio di innovative politiche ambientali da parte di TK-AST, a partire dal riciclo scorie e dalla chiusura e bonifica delle discariche –per le quali è indispensabile un deciso intervento statale, poiché esse furono in mano pubblica per decenni e decenni, fino al 1994.
A Piombino, nel giro di un anno, oltre al riconoscimento di ‘area di crisi complessa’, si è preparato un Accordo di programma applicativo dell’ ‘area di crisi’, firmato tra le Istituzioni e l’impresa Lucchini. In ballo fino a € 110 milioni. L’Accordo di programma finanzierà progetti di aggiornamento industriale quali:
1) investimenti produttivi, anche di carattere innovativo;
2) riqualificazione delle aree interessate;
3) formazione del capitale umano;
4) riconversione delle aree industriali dismesse;
5) recupero ambientale;
6) efficienza energetica;
7) realizzazione di infrastrutture funzionali agli interventi.
Le risorse europee, oltreché statuali e regionali, verrebbero incontro non solo alle irrinunciabili esigenze di Terni e dell’Umbria, ma favorirebbero fortemente TK-AST, coniugando al meglio salute e lavoro -senza dimenticare la loro utilità per la riconversione di alcuni delicati processi su Polymer/Maratta.
Diversamente, se la politica non agirà subito e in concretezza, il destino di Terni, prossima al collasso ambientale, e il futuro di una delle più importanti industrie siderurgiche italiane, saranno segnati”.