La Confcommercio di Terni chiede lo stato di crisi e misure straordinarie
“Il pesante andamento dell’economia nel 2011 – si afferma nella missiva – aggravato dal crollo dei consumi registrato nell’ultimo periodo dell’anno, anche per effetto della manovra depressiva del Governo, ha condotto a tale punto di gravità la già stagnante situazione in cui versa la stragrande maggioranza delle imprese commerciali da far invocare la dichiarazione di un vero e proprio stato di crisi per l’intero settore”. Secondo Rulli e Amoni “in un contesto già difficilissimo per la categoria si è inserito il provvedimento sulla liberalizzazione di orari e aperture, che ha colpito solo questo settore, e il cui unico effetto certo è l’aumento dei costi per le imprese, assolutamente non sostenibile dalle piccole attività, mentre tutti da dimostrare sono gli incrementi delle vendite, l’aumento delle aliquote contributive per le imprese e, nella seconda metà del 2012, quello dell’Iva, che deprimerà ulteriormente i consumi”. Per questo Confcommercio propone all’attenzione del Governo, tramite i parlamentari umbri, ma anche Regione, Provincia, Comuni ed enti previdenziali, Agenzia delle entrate, istituti bancari finalizzate di “dare fiato alle imprese per i prossimi mesi e traghettarle oltre la fase di recessione”.