La crisi economica si abbatte sulla Brai-Cost di Vascigliano e la Ceplast di Terni

Nubi all’orizzonte per due aziende del comprensorio ternano, la Brai-Cost e la Ceplast.

Per quanto riguarda la Brai-Cost di Vascigliano di Stroncone, specializzata in impermeabilizzazioni per l’edilizia e viabilità, pare che ci siano gravi problematiche produttive e di mercato oltre ad incertezze strategiche societarie. A lanciare l’allarme è Filctem-Cgil che in un comunicato dichiara di “aver appreso, solo da fonti esterne, intenzioni già definite in merito alla richiesta di un concordato preventivo, da esaminare in tempi rapidissimi, che potrebbe avere ricadute gravissime per il futuro dello stabilimento stesso”.

Secondo la Cgil, ci sarebbero alternative per scongiurare l’evolversi di un fallimento aziendale, soluzioni meno gravose sia per i dipendenti che per l’azienda stessa: “Apprendiamo che proprio durante il periodo di esame del concordato faranno visita all’azienda di Vascigliano aziende terze che nutrono ancora interessi per l’acquisto degli impianti”. In merito a questa delicata situazione, vista la crescente preoccupazione del sindacato, la Filctem-Cgil ha richiesto un incontro con le istituzione affinchè vengano affrontate tutte le problematiche oltre ad aver indetto per venerdi 27, lo stato d’agitazione del personale in forza e il presidio delle portinerie a partire dalle 10,30.

Invece, l’azienda di vocabolo Sabbione, la Ceplast, ha richiesto per 7 suoi dipendenti la cassa integrazione. Leader nella produzione di sacchi, shopper e bobine biodegradibili, sta risentendo della crisi che sta avendo il settore dopo il boom avuto nel 2011, quando entrò in vigore la legge sulla regolarizzazione dei sacchetti di plastica. I tira e molla del Governo sulle norme non aiutano. Il direttivo aziendale ha richiesto un incontro con i sindacati nella sede della Confapi, con l’intenzione di trovare un accordo.

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