Lancia Flavia 2.4 automatica
Grande, grossa e pesante, la Lancia Flavia è fatta per i lunghi viaggi o le passeggiate sui lungomare, godendosi la brezza in tutto comfort. I 175 cavalli del suo 2.4 a benzina sono perfetti per un’andatura al trotto, mentre si affannano quando si prova a forzarli. La versione è unica e ha un prezzo competitivo in rapporto alla ricca dotazione di serie, che va dai sedili in pelle al navigatore.
La Lancia Flavia ha un aspetto importante, non tanto per la notevole lunghezza (495 cm) che sa dissimulare molto bene, quanto per la larghezza, le forme plastiche, morbidamente arrotondate, la grande mascherina cromata che domina il frontale e per le generose ruote di 18 pollici. Salire a bordo è un piacere per gli occhi e per il tatto: gradevole il cruscotto, razionale la plancia su cui spicca l’elegante orologio firmato Lancia, comodi e accoglienti i sedili in pelle, morbidi i materiali per i rivestimenti. Con l’eccezione della parte bassa delle porte, della plancia e dei fianchetti della consolle: sono in una plastica rigida e rugosa che può rivelarsi ben poco piacevole in caso di contatto con le ginocchia di una signora.
Nonostante l’ampiezza delle porte, accedere ai due posti dietro non è per nulla agevole e, vista la lunghezza della Lancia Flavia, ci si aspetterebbe maggiore spazio. In compenso, le due poltroncine posteriori, molto ben sagomate, hanno una seduta profonda (50 cm) che compensa in parte lo scarso spazio per le ginocchia: appena 2 cm se chi viaggia davanti arretra completamente il sedile; 28 cm se lo porta tutto il avanti. Per contro, lo spazio in altezza e, soprattutto, in larghezza non manca. Chiudere il tetto in tela significa assistere a uno spettacolo di bravura ingegneristica: tenendo premuto un pulsante sul tunnel, silenziosamente il telo esce dal vano bagagli e si dispiega sopra le teste dei passeggeri come una vela nera perfettamente tesa, fino a bloccarsi da sé sul parabrezza. Siamo pronti per partire.
Fin dalle prime curve si capisce di che pasta è fatta la Lancia Flavia: il volante è preciso e abbastanza reattivo, le sospensioni piuttosto rigide, ma la potenza è quella che è per una cabrio che pesa ben 1856 kg; e il cambio automatico, di tipo molto tradizionale, non aiuta certo a tirare fuori grinta dal motore: si possono inserire le sei marce spostando a destra e a sinistra la levetta sul tunnel (movimento poco naturale), ma le velocità di cambiata non sono certo fulminee, anzi; e allora, tanto vale lasciare il meccanismo in posizione di automatico, dimenticare le velleità sportive e godersi il paesaggio. Insomma, la Lancia Flavia è una tranquilla cabrio all’americana, e non poteva essere diversamente, visto che nasce negli Usa ed è la gemella della Chrysler 200 Convertible, dalla quale si differenzia solo per i loghi Lancia. Dunque non è certo fatta per ragazzi che amano lo sprint e la guida nervosa: lo scatto al semaforo non toglie il fiato (la casa dichiara 10,8 secondi per lo “0-100”) e la velocità non aumenta repentinamente (195 km/h la massima dichiarata). Se poi la strada si fa tutta a strette curve, il peso penalizza l’agilità, invitando ad “alzare il piede”. In compenso, la stabilità in rettilineo e la tenuta di strada in curva sono notevoli, e così la frenata. In quanto ai consumi, quello medio dichiarato è di 10,6 km con un litro, ma noi, stando almeno a quanto indicava il computer di bordo, non siamo riusciti a fare più di 7,5 km/litro, pur con una guida non particolarmente aggressiva.
Facendo sparire il tetto della Lancia Flavia nel baule e montando la retina frangivento (che fa perdere i due posti dietro) si viaggia tranquillamente a 120 all’ora conversando senza dover alzare il volume della voce, e senza che l’aria crei fastidiosi vortici nell’abitacolo. Tuttavia, ad auto scoperta il telo ruba parecchio spazio nel vano bagagli, che, infatti, si riduce da 377 a soli 198 litri (oltretutto non ben sfruttabili, per via della struttura metallica che accoglie il grosso telo della capote). In compenso, migliora nettamente la visibilità di tre quarti posteriore, che ad auto coperta lascia parecchio a desiderare, come quella attraverso il piccolo lunotto.
PREGI
– Comfort: ben insonorizzata, la Lancia Flavia è una “sportiva da viaggio”: poco nervosa nella guida ma davvero rilassante quando si lascia fare tutto (o quasi) al tranquillo cambio automatico.
– Dotazioni: non manca praticamente nulla, dal potente impianto hi-fi al navigatore satellitare, dall’Esp agli airbag laterali, dal climatizzatore automatico ai sedili in pelle, con quelli anteriori a regolazione elettrica e riscaldabili.
– Tenuta di strada: in curva, nonostante il suo notevole peso, la vettura si dimostra equilibrata e poco incline a piegarsi di lato, tanto che ben difficilmente deve intervenire il controllo di stabilità per rimediare a errori di guida.
DIFETTI
– Cambio: è un automatico molto tradizionale, di quelli che fanno sentire “l’effetto slittamento” nel passaggio da una marcia a quella superiore, anche manovrando la piccola leva sul tunnel.
– Dettagli: ci sono alcune piccole cose che andrebbero riviste, come il posacenere e gli specchietti di cortesia non illuminati, le dimensioni mini del cassetto nella plancia, le plastiche rigide ai lati della consolle centrale.
– Visibilità: un po’ come in tutte le cabrio, a tetto chiuso quella posteriore è critica. Qui bisogna fare i conti anche con il larghi montanti al lati del parabrezza: quello di sinistra toglie una bella fetta di visuale nelle curve.
GALLERIA DI FOTO:
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VIDEO DI PRESENTAZIONE:
Fonte: al Volante