Lavoratori in nero ed evasione fiscale: ciclone su cooperative sociali di Terni, centinaia di irregolarità
In totale – riferiscono le fiamme gialle – ammontano a 624.331 euro le sanzioni per l’impiego di lavoratori in nero, mentre sono stati contestati oltre 5 milioni e 600 mila euro da versare a titolo di contributi all’Inps a fronte dell’impiego di manodopera irregolare e in nero. I finanzieri, sempre nell’ambito degli stessi controlli, hanno scoperto anche 484.506 euro di elementi positivi di reddito non dichiarati, 85.587 euro di ricavi non confluiti nella contabilità ufficiale, 28.724 euro di iva non versata e 526.671 euro di ritenute fiscali a titolo d’imposta non operate e non versate.
Vista la mancanza quasi totale delle scritture contabili e fiscali obbligatorie (in un caso nessuna documentazione è stata trovata al momento dell’avvio del controllo), le società cooperative sono state segnalate all’Agenzia della entrate per l’applicazione dell’accertamento induttivo puro. Inoltre è stata segnalata la riqualificazione delle società cooperative sociali “de quibus” in enti commerciali, con conseguente perdita delle esenzioni e benefici applicabili alle stesse.
Dagli accertamenti, inoltre, è emerso anche che le cooperative facevano capo a persone ultrasettantenni assolutamente ignare della gestione sociale. E’ stato appurato, infatti, che l’effettiva gestione ed amministrazione delle società era in capo ad un unico soggetto che, di fatto, ha esercitato tutte le funzioni proprie dell’amministratore unico e che per questo è stato segnalato all’Agenzia delle entrate quale amministratore effettivo delle società sottoposte a controllo.
Le verifiche congiunte di finanza e Dtl sono state eseguite sulla base di elementi di “intelligence” a disposizione della guardia di finanza, supportati dai dati e notizie specifiche in possesso della Dtl. Appostamenti, pedinamenti e sopralluoghi mirati alla rilevazione dell’effettiva presenza dei lavoratori nei luoghi preposti, hanno confermato quanto in possesso delle due strutture accertatrici. Gli accessi presso quella che era l’unica sede delle cooperative – riferisce sempre la finanza – hanno infatti consentito di acquisire varia e cospicua documentazione nella quale, tra l’altro, venivano annotati i nominativi dei collaboratori che prestavano opera in nero, le dazioni di denaro corrisposte, i giorni, gli orari e le sedi di impiego.
Aggiornamento ore 17,00: nel pomeriggio sono emersi nuovi dettagli circa la notizia (che ha fatto molto clamore) delle irregolarità rilevate dalle fiamme gialle in cooperative di Terni. In particolare si apprende che sono tre, collegate tra loro e tutte da anni attive nel territorio ternano, le cooperative sociali ternane nelle quali sono stati scoperti 597 lavoratori irregolari e 162 completamente “in nero”. Secondo le fiamme gialle i dipendenti, per lo più stranieri, hanno prestato servizio nelle società (specializzate nell’assistenza domiciliare e ospedaliera) in più annualità. A gestire tutte e tre, riconducibili alla stessa sede, un ternano.