Le leggende metropolitane: matrimonio di fantasia popolare e invenzione
Che cosa sono le leggende metropolitane? Verità o fantasia popolare? Fatti realmente accaduti o mera invenzione? Eventi seri o trovate pubblicitarie? Normalmente sono fatti ipotetici presentati come accaduti realmente e attribuiti ad amici del narrante. Carattere propedeutico di qualsiasi leggenda metropolitana è il destabilizzare le sicurezze dell’ascoltatore con un racconto fondato su una storia verosimile. La storia che viene raccontata colpisce per la sua curiosità, inoltre tale storia stimola a diffondere tali racconti a catena ai propri conoscenti. Queste leggende molto diffuse al giorno d’oggi dimostrano il bisogno insito nell’uomo di creare delle storie di fantasia in maniera da rafforzare in alcuni casi l’appartenza ad un certo ambiente. Vi alleghiamo alcune “Urban Legends” che abbiamo selezionato dalla rete, ricordandovi di non credere perentoriamente a tutto ciò che vi viene raccontato o al limite di sbellicarvi in risate di fronte ad alcune novelle che vi vengono esposte dai vostri amici.
IL CAGNOLINO MESSICANO – (The Rat Dog)
Una donna single, in vacanza in un paese straniero, si imbatte in un cagnolino. Lo trova per la strada e, intenerita, gli dà un po’ di cibo. Il cucciolo, naturalmente affamato, la prende in simpatia e non la lascia più. Alla sera la donna è in qualche modo affezionata al cucciolo e decide di portarlo a casa con sé. Il problema è legato alla frontiera: è illegale trasportare un animale attraverso il confine senza i dovuti controlli sanitari e il periodo di quarantena. Ma la donna non può aspettare, nasconde il cagnolino nella macchina tra i bagagli e passa senza problemi. Appena a casa lava per bene il cucciolo, giocano insieme, lo nutre e poi tutti a nanna! Alla mattina la donna si accorge che l’animale ha gli occhi arrossati e la bava alla bocca. Spaventata, perché potrebbe essere rabbia, corre dal veterinario. Il medico visita il cane e chiede subito la provenienza. La padrona, sospettosa e preoccupata, mente dicendo di averlo trovato vicino a casa. Il veterinario non le crede e le spiega che l’animale non è un cane ma un enorme topo di fogna.
L’AUTOSTOPPISTA FANTASMA
Un uomo dà un passaggio ad una bella ragazza. Il viaggio è segnato da brevi discorsi della donna. Lei scende, dopo aver lasciato qualche notizia di sè. Poco dopo, lui trova un oggetto di lei e la cerca per restituirlo. Scopre che la donna è morta da anni.
MORTA DI PAURA
Per una scommessa con gli amici, una ragazza penetra in un cimitero, di notte. Deve lasciare un segno della sua visita ai morti; deve piantare un paletto nel terreno ma involontariamente si incastra in una tomba. Crede di essere trattenuta dall’Oltretomba. La mattina dopo viene trovata esanime, morta d’infarto.
PICCIONI TRASFERITI
Nelle campagne piemontesi sono in molti a riferire di aver visto scomparire in lontananza furgoni, grandi autocarri, TIR addirittura, targati perlopiù Venezia, e Milano, con qualcuno che scarica centinaia o addirittura migliaia di colombi torraioli, che all’alba inizierebbero felici a fare strage di granoturco e a imbrattare case e monumenti.
SEGNALI SULLO SPECCHIO
Un uomo in cerca di avventure conosce al bar una bellissima ragazza con la quale trascorre la notte. Al mattino scopre con rammarico che lei se n’è già andata prima che lui si svegliasse, senza lasciare neanche due righe d’addio. Ancora assonnato, si reca in bagno dove sullo specchio, scritto con il rossetto, spicca più eloquente che mai un messaggio di morte: “Benvenuto nel mondo dell’AIDS”
ALLIGATORI NELLE FOGNE
A New York, nessuno ha mai visto, ma molti credono all’esistenza nei condotti dell’impianto fognario di giganteschi e famelici alligatori. L’origine di questo zoo sotterraneo andrebbe ricercata nella sconsideratezza di alcuni abitanti che, portatisi a casa dei cuccioli di alligatore come ricordo dalle loro vacanze, se ne sarebbero sbarazzati appena cresciuti gettandoli giù per il water. Anziché morire, gli alligatori si sono adattati a vivere nelle fogne, assumendo una colorazione biancastra e diventando ciechi, a causa dell’assenza di luce.
PIOVONO VIPERE
Si narra che nelle nostre campagne e valli montane misteriosi elicotteri o aerei lasciano cadere una pioggia di piccole scatole contenenti centinaia di esemplari di vipere. Secondo alcuni, questi lanci sono opera di qualche associazione ecologica avente come scopo il ripristino dell’equilibrio ambientale della zona, secondo altri, invece, i responsabili sono i Verdi o il WWF, intenzionati a convincere i cacciatori a desistere dalle loro attività venatorie. Col trascorrere del tempo, i particolari narrati hanno subito alcune varianti. I contenitori utilizzati per i lanci, a seconda delle versioni, sono scatole di cartone o sacchi di plastica ancorati a rudimentali paracadute. Ne sono stati addirittura recuperati alcuni, che però assomigliano molto più ad opere di burloni che a concreti corpi del reato. Ci troviamo di fronte ad una classica leggenda metropolitana che si rifà a paure ancestrali (la vipera è un pericolo per antonomasia) e a più recenti conflitti di ruolo (gli ecologisti, i contadini, i cacciatori). Queste sono le basi che forniscono credibilità alla leggenda e l’hanno resa così diffusa. E a nessuno viene in mente di raffrontare la comodità ed il costo del noleggio di un semplice furgone a quello di un’ora di elicottero.
ORRORI ALIMENTARI
Spesso si diffondono storie che hanno l’intento di rovinare una sana e onesta attività. Le due leggende più comuni sono:
– carcasse di cani o gatti reperite nei cortili o nei frigoriferi di ristoranti;
– ripieni di cibo per gatti negli agnolotti prodotti da negozi di pasta fresca.
Per la cronaca, nella maggioranza dei casi, ignobili menzogne che non hanno nessun riscontro: chiacchiere, tranquillamente assimilabili come metodo e caratteristiche alle leggende metropolitane. Anche gli hamburger serviti nei fast-foods non ne sono usciti indenni: sarebbero confezionati con carne di topo macinata. Altre voci, diffuse nella nostra penisola, ma non solo, sono riferite alla Nutella e alla gomma da masticare Big Babol: la prima sarebbe fatta con grasso di balena, di foca, oppure – secondo voci più recenti – di nutria; le seconde avrebbero come ingredienti primari le cose più ignobili: fegato, ossa, code di topo, pelo pressato e grasso sempre di topo, che spiegherebbe la proprietà di creare palloncini così grandi.
IL CD ANTIMULTE
Quel CD, appeso allo specchietto retrovisore dell’automobile, è una moda, un modo per abbellire l’automobile o qualcos’altro? Il dubbio cresce man mano che si vedono macchine circolare con quell’insolito inno alla tecnologia in bella mostra sul parabrezza. Come se non bastasse, alcuni ne adornano anche il lunotto posteriore. Finalmente l’arcano si svela grazie ad un amico. “E’ un sistema infallibile per evitare il laser della polizia.” Con poco più di mille lire, tanto costa un CD vergine, si può dunque sfuggire ai terribili autovelox che sparano multe salatissime. Ma tutto ciò è pura illusione. Anche incorniciare il proprio lunotto con una decina di CD, come ha fatto qualcuno, non serve a nulla, se non a ridurre la visibilità e aumentare il rischio di incidente. Eppure, questo sistema “infallibile” viene continuamente tramandato, e dopo i motociclisti spagnoli che apponevano il CD sopra le targe del loro mezzo, anche nel nostro paese ha trovato terreno fertile, sostituendosi all’altra leggenda metropolitana secondo cui i possessori di un telefonino Nokia potevano, componendo un particolare codice, essere avvisati in anticipo dall’approssimarsi di un autovelox della polizia, oppure ancora a quella della lacca spruzzata sulla targa.
LAMETTE SUGLI SCIVOLI DEI PARCHI ACQUATICI
Un pazzo si aggirerebbe d’estate per i parchi acquatici applicando, lungo gli scivoli delle piscine, alcune affilatissime lame da rasoio al fine di provocare dei tagli profondi e dolorosissimi alla schiena degli ignari natanti, una leggenda alimentata probabilmente da autentici fatti di cronaca come il misterioso “Jack Lametta“, autore di aggressioni di alcune donne della periferia romana nell’estate del 1983, e all’inafferrabile Unabomber.
SCIE CHIMICHE DEGLI AEREI
In tempi più recenti si è diffusa moltissimo una leggenda metropolitana di natura scientifico-ambientalista, concernenti le cosiddette scie chimiche. I sostenitori di questa leggenda metropolitana sostengono che alcune delle scie rilasciate dagli aerei in volo non siano normali scie di condensa, ma contengano invece sostanze di vario tipo, generalmente tossiche per le persone, diffuse da autorità definite in maniera diversa di volta in volta (i governi, i militari, potenti organizzazioni segrete, gli ufo, ecc.). Nonostante la comunità scientifica abbia dimostratola totale infondatezza di queste idee, la leggenda metropolitana delle scie chimiche continua a ottenere molto seguito, tanto da essere trattata come un problema reale in alcune trasmissioni televisive.
URBAN LEGENDS XXX (leggende metropolitane sessuali)
Compleanno Speciale…
Una neodiciottenne decide di festeggiare la maggiore età con una gara di bevuta di sperma; si sente male e finisce all’ospedale a sottoporsi ad una lavanda gastrica. Le voci danno per luogo del fattaccio una discoteca dell’empolese.
Pranzo di Nozze…
Una sposa volle fare un ultimo regalo all’amico dello sposo, e appartandosi nel bagno delle signore si unirono analmente con il risultato di rimanere attaccati. Sembra che lo sfortunato casanova fosse il fratello dello sposo; La madre non vedendo arrivare dal bagno la figlia, andò nel bagno lei stessa e scopertili attaccati tentò invano urlando e piangendo di tirare via il tipo; Lo sposo alla notizia del fatto tentò il suicidio cercando di affogare nella vasca delle paperelle alta 20 cm; Gli invitati al banchetto disgustati e arrabbiati devastarono il ristorante e malmenarono alcuni invitati ad un’altro banchetto che si svolgeva nella sala adiacente ma pare che lo sposo lo sposo abbia poi perdonato la moglie.
Giochi birichini con vegetali…
Lei “gioca” con una banana che le si spezza ed é costretta a farsi accompagnare all’ospedale dal padre…
Il cane non è solo il miglior amico dell’uomo, ma anche l’amante della tua donna…
Lei con il marito marinaio imbarcato, si abbandona a delle “effusioni” con il loro pastore tedesco e, per staccarsi é costretta a recarsi in ospedale… naturalmente insieme al cane.