“Legalize the premier” – Caparezza @ Umbria Folk Festival 25/08/2011
Parlando a cuore aperto dichiaro che non è il mio genere, ma sono altresì convinto che il suo concerto è stato lungi da qualsiasi campanilismo veramente incantevole.
Una vera sorpresa per me è stato constatare che lui oltre ad essere “machiavellico” nel redigere taglientemente ed ironicamente le sue canzoni, è stato spilberghiano nel costruire uno spettacolo veramente satisfattorio dal punto di vista visivo. Molti giochi visivi con videoproiettori. Utilizzo di travestimenti e messa in scena di vere e proprie minipiece teatrali.
Novemila gli occorsi per acclamare il pugliese in terra umbra.
Unico neo della serata i controlli serratissimi delle forze dell’ ordine. Sembrava di stare a Sing – Sing. I gendarmi tastavano centimentro quadrato per centimetro quadrato tutta Piazza del Popolo durante il concerto con dei cani, in cerca forse dell’ identità smarrita del maresciallo visto che l’età media del pubblico era di 13 anni.
Quindi molti bambini, che indossavano magliette del loro idolo ma anche meno giovani.
Ho scambiato qualche parola con una signora sulla cinquantina. Le ho chiesto signora ma le piace Caparezza? La signora si rivolge verso il palco guardando il suo idolo, e non me che lo posto la domanda, mette le mani a mo’di preghiera e mi risponde “ E’ la mia passione!”.
Morale della favola un artista che piace a giovani e non. Forse perchè con il suo modo non conformista di cantare e di stupire regala a tutti una ragione in più per sognare.
Ha suonato molti pezzi dell’ ultimo caustico lavoro “Il sogno eretico” come: “Chi se ne frega della musica”, “Il dito medio di Galileo”, “Sono il tuo sogno eretico”, “La marchetta di popolino”, “La fine di Gaia”, “Kevin Spacey”, “Non siete stato voi”, “La ghigliottina” tutti avente come filo conduttore l’ essere corrosivo contro il clero e contro il potere costituito che mangia alle spalle di noi onesti lavoratori.
Commento a parte per la canzone che mi ha colpito di più “Legalize the premier” dedicata a Berlusconi il cui testo narra “Sono un presidente in erba ma me ne fotto della maria perchè io lotto ma per la mia legalizzazione” . Insomma bel concerto che ha confermato le premesse ovvero: la scrittura caparezziana frizzante ed arguta, l’ amore per la contaminazione musicale (rock – rap – raggae – elettronica), che rende il suo stile piuttosto atipico nel panorama italiano. Ma in realtà è il suo vero punto di forza. Quello di essere un eretico del rap.