”L’operaio” del regista ternano Sbarretti vince all’Umbria Film Festival
L’operaio è un cortometraggio che con spietata ironia, testimonia i problemi che stanno affliggendo non solo Terni, ma tutta l’Italia. In particolar modo l’aver ceduto sovranità all’ Europa ed in particolar modo alla Germania, non a caso intrecciata a doppio filo nelle vicende dell’AST. Andrea Sbarretti mischia realtà (con le riprese effettuate durante lo sciopero dei lavoratori dello scorso anno) con la fantasia: ricostruisce una storia d’amore sullo sfondo della crisi industriale della grande fabbrica ternana e traccia la strada da seguire per non farsi sopraffare. Il motto del corto difatti è: “potete rubarmi il lavoro, ma la vita no”.
L’amore, quindi, in questo contesto diventa salvifico: la chiave di lettura di Sbarretti è quella che attraverso l’amore, si può restare attaccati alla vita. L’operaio rappresenta in maniera ardita la ternanità, mangiando pampepati anche a luglio, tifando le fere, criticando i perugini e dulcis in fundo, avendo una spiccata attrazione per le donne. Il personaggio all’apparenza frivolo e disincantato, alla fine del corto dimostra la sua vera natura e compie una sorta di metamorfosi, proprio trovando l’amore. Difatti il corto si chiude con la frase: “Ed alla fine, lei è arrivata”.