L’ultimo lavoro dell’attrice Anna Marchesini in anteprima nazionale all’Ameria Festival
Nel racconto, il professore Cirino Pascarella è portatore di un universo sognato più che vissuto, una sorta di testimone solitario che sembra venire sempre da lontano e di non stare mai dove gli accade di trovarsi. “Un’incantevole figura – per usare le parole della stessa Marchesini – candidata a essere completamente travolta da quel clamore, quella turbolenza di emozioni da cui ha sempre procurato di tenersi distante. In contrasto con tale figura, quella della signora Olimpia, tenutaria della Pensione Smeraldo, dove il professore vive in una non ben identificata città portuale. Dalla superficie estesa come una megattera, a causa di una trasfusione sbagliata, Olimpia è portatrice di tutto il senso comune e popolare, totalmente incapace di decifrare i comportamenti e i modi del professore, unicamente interessata invece a sistemare la figlia Marilda, ormai quasi quarantenne, senza tuttavia riuscire mai nemmeno a procurare un approccio col nostro, tanto più che il professore mostra di essere lontanissimo e immune da qualsiasi fascinazione femminile”.
I due mondi, le due voci s’incontreranno quasi esclusivamente al di qua e al di là della porta della stanza 12; quella porta che come un diaframma separa a malapena, senza proteggerlo, lo spazio buio abitato dal professore, dalla piena molesta e incontinente di Olimpia, che pare tracimare a ogni istante e travolgere il professore; se non fosse che il nostro, tutte le sere, se ne va cosi lontano, ma in un inconfessabile cosi lontano…