Maschere, scherzi e carri allegorici: questo ed altro al carnevale di Viareggio

È una finestra satirica e dissacrante aperta sul costume, sull’attualità italiana e su quella internazionale che si ripropone ormai da quasi un secolo e mezzo. Il grande Carnevale di Viareggio, infatti, tra febbraio e marzo 2012 spegnerà la sua 138esima candelina, da quando, il martedì grasso del 1873, alcuni ricchi borghesi decisero di mascherarsi per protestare contro le tasse. Tra i giovani “bene” della città nacque così l’idea di una parata di carrozze che fin da subito assunse carattere di sbeffeggio, in linea con la millenaria tradizione carnascialesca che ha lo scopo di mettere a nudo ed esorcizzare i problemi della società.

Centro di Viareggio

L’appuntamento è per la prima domenica di febbraio (e poi con tutte le seguenti fino alla prima domenica di marzo), quando a Viareggio si riverseranno oltre 800mila persone, assiepate lungo i tre chilometri della passeggiata che porta fino al mare per godersi i celebri carri, vere opere d’arte di cartapesta, alte fino a 20 metri. Ma la festa prosegue in tutti i quartieri della città, trasformati per l’occasione in palcoscenici per spettacoli con musica dal vivo, balli e cucine all’aperto, dove è possibile degustare i piatti tipici della cucina viareggina.

A proposito di enogastronomia, chi vuole andare sul sicuro, visto che Viareggio è città di mare, può godersi un’ottima cena a base di pesce nella Trattoria del Buonamico (via Sant’Andrea 25, tel: 0584 943266), il ristorante più antico della città e di tutta la Versilia, che vanta avventori illustri come Montale, Moravia e la famiglia Agnelli. Tra gli indirizzi più amati dai viareggini, meritano una sosta il ristorante Massimo (via Buonarroti 263, tel: 0584 50704), dove provare il piatto di crudité, e Gusmano (via Regia 58, tel: 0584 31233), uno dei migliori indirizzi della città.

 

Fonte: Dove Viaggi

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