Melasecche: ”Giovani del servizio civile impiegati come lavoratori, truffa di cooperative ternane?”
Il meccanismo che Melasecche ritiene possa essere stato attuato è questo: alcune cooperative arruolavano dei giovani volontari che avevano scelto di effettuare il servizio civile ma i ragazzi, invece di “essere adibiti ad accompagnare gli operatori specializzati, per maturare un’esperienza umana e professionale, sarebbero stati incaricati di vere e proprie sostituzioni dei soci lavoratori delle coop”. In questo modo le coop avrebbero ottenuto manodopera gratuita (poiché pagata dallo Stato) per effettuare dei lavori pagati da altri enti pubblici. Il consigliere rivolge infine delle domande al sindaco di Terni, chiedendo che venga fatta chiarezza.
Questo il comunicato di Enrico Melasecche:
“Da tempo circolano voci in città cui non vogliamo dare credito. Si dice che alcune cooperative, attive sul fronte degli appalti socio sanitari di ASL e Comune, abbiano utilizzato impropriamente, a piene mani, il servizio civile, con decine e decine di giovani volontari che, in alternativa al servizio militare, hanno deciso di servire il Paese in settori quali l’assistenza agli anziani e ai disabili. Il tutto sarebbe avvenuto nell’ambito degli appalti senza gara con i quali le cooperative stesse introitavano cifre milionarie da Comune e ASL 4
I giovani volontari, invece di essere adibiti ad accompagnare gli operatori specializzati, per maturare un’esperienza umana e professionale, sarebbero stati incaricati di vere e proprie sostituzioni dei soci lavoratori delle coop, titolari del servizio, a costo zero per la cooperativa che però avrebbe fatturato a Comune ed ASL le relative prestazioni, come se fossero state svolte dai propri soci e/o soci-lavoratori.
Se fosse vero, la cosa sarebbe grave, sia dal punto di vista economico-finanziario per l’indebito guadagno con seguente ad una vera a propria truffa allo Stato, alla ASL ma anche al Comune che pagava, ma ancor più odiosa da quello etico, a maggior ragione in un settore delicatissimo quale quello dell’assistenza e sorveglianza di persone che, per condizioni fisiche e psicologiche, spesso non sono in grado di difendersi e protestare.
Per queste ragioni ci sarebbe stato negli anni una sorta di accaparramento da parte di alcune cooperative nel fornirsi di giovani dal Servizio Civile per il quale, queste, non avrebbero avuto, in caso contrario, alcun interesse alla collaborazione, costituendo di fatto, la formazione e l’affiancamento, solo un onere per la cooperativa.
Si parla di un numero elevato di giovani, decine e decine, misteriosamente dirottati soprattutto ad una coop che evidentemente aveva i giusti agganci presso il Servizio Nazionale.
Per dissipare, una volta per tutte, qualsiasi dubbio su ipotesi così scabrose chiediamo al Sindaco:
1)- tenuto conto delle funzioni svolte dal Comune è mai stato fatto un controllo, dal Dirigente Comunale ai Servizi Sociali e dalla ASL 4, su cosa avveniva realmente? Di giorno e di notte? Chi andava a fare assistenza nelle famiglie con anziani e disabili, chi rispondeva ai centralini, a quali lavori veniva adibito il giovane nel suo percorso formativo?
2)- considerato che una fetta consistente di quegli appalti veniva erogata proprio dalle casse comunali e quindi era dovere dell’Ente verificare quantità e qualità delle prestazioni, chi provvedeva a tale incombenza? Tutto ciò avveniva a campione oppure i controlli venivano concordati con la cooperativa?
3)- Poichè, anche i finanziamenti dell’ASL sono comunque pubblici, esistono rapporti periodici e consuntivi finali, conservati dalla ASL, da cui si poteva dedurre con assoluta certezza quanto avveniva?
4)- i dirigenti comunali incaricati a dirigere quel servizio nel corso degli ultimi quindici anni, avevano autonomia ed indipendenza di giudizio e di azione oppure erano legati da vincoli familiari e di interesse a quel mondo che unisce valori importanti ma anche interessi multimilionari?
Poichè la materia è particolarmente delicata e, ripeto, vogliamo evitare inutili strumentalizzazioni, chiediamo al Sindaco, con apposita interrogazione, una risposta urgente in forma scritta”.