Movimento no inceneritore e inquinamento a Terni: ”Al via raccolta firme per referendum”
Il quesito referendario è stato modificato in alcune parti rispetto a quello annunciato originariamente “per renderlo più comprensibile ai cittadini”. Ora recita così:
“Volete voi che il Comune di Terni, dia attuazione al piano regionale di gestione dei rifiuti, ampliando la concessione all’inceneritore di Aria spa (ACEA), autorizzando la riattivazione dell’inceneritore Asm, e realizzando in futuro nel territorio comunale altri impianti di trattamento a caldo dei rifiuti urbani, mettendo a rischio la salute pubblica ?”.
In una nota viene spiegato che “i cambiamenti sono dovuti oltre che a ragioni puramente procedurali, anche ad una strategia più ampia che mira ad elaborare una bozza di delibera di consiglio comunale che verrà presentata come atto di indirizzo, congiuntamente alla procedura referendaria per arrivare in tempi più brevi possibili al risultato finale, rispetto a quelli percorribili con il referendum che in ogni caso mirano a far approvare una delibera al consiglio comunale”. L’atto di indirizzo sarà così intitolato:
“Attuazione della strategia rifiuti zero per tutelare la salute pubblica seguendo criteri economicità efficienza ed efficacia, nel ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali non pericolosi con l’istituzione di un divieto permanente e definitivo di utilizzo dell’inceneritore di Aria spa (Acea), di riattivazione dell’inceneritore Asm, di costruzione e utilizzazione di altri impianti di termovalorizzazione , pirolisi o gassificazione per il trattamento a caldo dei rifiuti urbani, nell’intero territorio del comune di Terni”.
(Qui il testo integrale e il modulo con la raccolta firme)
Da venerdì, dopo una conferenza stampa, partirà ufficialmente la raccolta firme e verrà inoltrata una formale richiesta di adesione al comitato referendario a tutte le associazioni, movimenti e partiti politici. Affiancata alla raccolta firme sull’inceneritore partirà anche quella di un altro comitato referendario costituitosi in questi giorni denominato “La Terni che vorrei“ che promuoverà un altro referendum di tipo consultivo sulla ZTL e “altri temi di notevole interesse per la cittadinanza. I due comitati lavoreranno in sinergia per arrivare a proporre un referendum day in cui la cittadinanza sarà complessivamente chiamata rispondere a quattro quesiti referendari”.