Nel 2006 tentarono maxi-furto all’Ast da oltre 2 milioni di euro ma furono scoperti: 5 condanne
Il fatto avvenne nella notte tra il 15 e il 16 aprile di sette anni fa, quando nel corso di un posto di blocco in zona Polymer operato dai carabinieri di Terni, i militari sorpresero a bordo di due camion l’ingente materiale che poi, in fase di indagine, risultò essere stato rubato dagli stabilimenti delle acciaierie per essere rivenduto ad aziende del settore siderurgico del Nord Italia. In quell’occasione finirono nei guai 11 persone di cui 6 raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare e due indagate a piede libero. Tra gli indagati del furto figuravano due fratelli ternani, che effettuavano servizi di manutenzione per le acciaierie e si potevano muovere liberamente all’interno dello stabilimento, due guardie giurate incaricate di controllare le uscite secondarie, un autotrasportatore di Rieti, il titolare di una ditta di Brescia e altri due ternani che via radio scortavano i camion che trasportavano il bottino.
Durante il processo cinque delle 11 persone coinvolte, tra cui il capo della banda, patteggiarono la pena, mentre le altre hanno dovuto attendere le sentenze emesse ieri dal giudice Tordelli. Tre di loro hanno ricevuto due anni e due mesi di carcere, ad altri due, invece, sono stati inflitti un anno di carcere. Ieri, inoltre, la moglie di una delle persone coinvolte del furto, accusata di favoreggiamento in sede di indagine, è stata assolta in quanto il fatto non costituisce reato. Per quanto riguarda l’Ast, ha ottenuto un risarcimento di 96 mila euro.