Nobel per la Fisica 2013: Electrosys di Orvieto ha contribuito a scoprire ”particella di Dio”
Ci sono le competenze messe in campo dal pool di scienziati umbri dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Perugia diretto dal dottor Pasquale Lubrano e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Perugia e c’è il lavoro di un’azienda orvietana d’eccellenza , attiva da anni nella progettazione e costruzione di apparecchiature elettroniche destinate al mercato delle telecomunicazioni: la Electrosys srl, con sede a Sferracavallo di Orvieto.
Higgs e Englert avevano teorizzato nel 1964 l’esistenza del bosone (oggi noto col nome di “bosone di Higgs” o “particella di Dio”) ma solo nel 2012, anche con agli esperimenti Atlas e Cms e grazie ad importanti apporti industriali come quello fornito dalla Electrosys, l’imponente macchina sperimentale LHC (Large Hadron Collider) del CERN di Ginevra ha potuto dimostrarne sperimentalmente l’esistenza.
La Electrosys spiega che sotto la nuova guida da qualche anno assunta dal dottor Luis M.C. Monteiro “ha allargato gli orizzonti aziendali a nuovi ambiti operativi agganciando anche il mercato scientifico e rafforzando la presenza a livello internazionale. In questa ottica l’azienda ha iniziato ad acquisire commesse per apparati a radiofrequenza non più solo nel mercato delle telecomunicazioni ma in importanti settori scientifici specialmente nel settore della fisica delle alte energie”.
LHC che oggi ha permesso di dimostrare l’esistenza del bosone di Higgs alla ripresa delle attività, stimata per la fine del 2014 lavorerà ancora a maggiori livelli d’energia (14 Tev) anche grazie all’azienda orvietana che ha prodotti 8 amplificatori per il nuovo acceleratore di particelle.