Notificata a Brega la chiusura delle indagini della Procura di Terni a suo carico: peculato e concussione
Secondo il legale l’atto processuale “è quasi per l’intero riproduttivo dell’originario avviso a comparire. Tanto che seguita ad ipotizzare – afferma l’avvocato Morcella in una nota – il coinvolgimento del politico in episodi di supposto peculato, astrattamente perpetrato da una pluralità di soggetti, ma del quale dovrebbe rispondere da solo, unitamente all’ex direttore della Confcommercio di Terni; in un episodio di inesistente falso; in altro di assurda calunnia che egli avrebbe consumato nella paradossale veste di diffamato; ed infine in una improspettabile concussione”.
Il legale critica quindi l’indagine della procura di Terni “caratterizzata – sostiene – da una serie di non trascurabili irregolarità giuridiche oltreché di omessa valutazione di ‘elementi dirimenti’. Deve essere al riguardo posto in luce – aggiunge – che la ipotesi di contestazione che attiene all’inverosimile peculato, unica su cui dover interloquire, è rimasta invariata nei lunghi mesi di indagine, durante i quali la difesa ha vanamente prodotto memorie con allegazioni documentali contrarie all’assunto accusatorio, ed inoltre, ancora vanamente, per ben quattro volte richiesto una perizia contabile, da assumere con la forma dell’incidente probatorio, inoltrata allo scopo di chiarire in contraddittorio con la accusa le risultanze contabili degli Eventi Valentiniani, concernenti il periodo 2001/2005. Incidente probatorio, sempre inspiegabilmente negato dal pm, con la acritica accondiscendenza del gip. Con motivazioni contraddittorie, in sé e/o in relazione a precedenti scritti, tanto a firma del pm, quanto a firma del gip. Quasi che – conclude l’avvocato Morcella – al legale rappresentante dell’Umbria fosse insomma inibito il diritto di difendersi”.
“Il presidente del consiglio regionale – sottolinea ancora il suo difensore – nonostante ciò, ossequioso del ruolo istituzionale, ha sino ad oggi mantenuto un profilo di assoluto riserbo. E tale rimarrà la sua scelta comportamentale di fondo. Fermo però il suo sopraggiunto impegno di assicurare per l’avvenire alla vicenda il controllo della informazione: onde consentire alla opinione pubblica, così resa partecipe del tutto, di valutare, certo la giustezza o la ingiustezza degli addebiti a lui mossi, ma anche, e nell’un tempo, il quomodo a mezzo del quale le indagini, e non solo questa indagine, sono state coltivate. In rigorosa attuazione di principi base della democrazia, che debbono essere ottemperati da chicchessia, a prescindere dai ruoli e dalle funzioni rivestite. Perché l’enunciato di intenti si attui effettivamente nel concreto, gli organi di informazione saranno messi nella condizione di acquisire ogni notizia – conclude l’avvocato Morcella – in una apposita conferenza stampa che verrà indetta nei prossimi giorni”.