Ospedale di Terni, innovativa procedura chirurgica per patologie colonna vertebrale
Il dottor Sandro Carletti spiega: “La tecnica di stabilizzazione vertebrale con procedura laterale, in alternativa alla stabilizzazione percutanea posteriore consiste in una piccola incisione cutanea di circa 5 cm, in corrispondenza del fianco, dalla quale si raggiunge la colonna vertebrale e si esegue la procedura chirurgica di stabilizzazione vertebrale. Vengono trattate con questa procedura le ernie discali vertebrali laterali, le stenosi vertebrali e la spondilolistesi, tutte patologie che determinano una sintomatologia clinica caratterizzata da lombalgia o lombosciatalgia e che nei casi più gravi possono anche essere associate a deficit motori”.
L’azienda ospedaliera aggiunge: “Centro di riferimento nazionale per il trattamento di patologie spinali degenerative con tecnica mininvasia neuronavigata ed ora centro pilota italiano per l’esecuzione di procedure con approccio laterale, la Neurochirurgia di Terni da tempo è anche centro didattico-formativo di riferimento nazionale per le tecniche neurochirurgiche mininvasive integrate alla navigazione. Con cadenza semestrale, presso l’Azienda ospedaliera di Terni si svolgono corsi di formazione professionale per neurochirurghi di varie regioni italiane che presto, in relazione alla nuova procedura con approccio laterale, saranno estesi anche a neurochirurghi di diverse nazioni europee. Inoltre, il dottor Carletti, a seguito dell’esperienza acquisita nell’ambito di tali interventi, è stato invitato a presentare l’attività neurochirurgica di Terni in vari congressi internazionali, il prossimo dei quali si terrà a Madrid a marzo”.
Il direttore generale dell’ospedale di Terni, Andrea Casciari, afferma: “E’ ora allo studio lo sviluppo di un nuovo progetto che potrebbe prevedere l’introduzione della chirurgia robotica nel trattamento delle patologie della colonna e del cervello per migliorare ulteriormente il già elevato standard qualitativo offerto. L’eventuale attivazione della chirurgia robotica in neurochirurgia, affiancandosi alla già consolidata chirurgia robotica in urologia, ginecologia e chirurgia generale, potrebbe trasformare l’Azienda ospedaliera di Terni nel prototipo di un primo ospedale robotico italiano”.