Pdl di Terni: ”Impercorribile l’adesione a Roma, referendum scellerato. Sì a Rieti con noi in Umbria”
”Condividendo l’ondata di rabbia e risentimento che sta crescendo nella pubblica opinione – dicono i consiglieri comunali del Pdl Fabio Biscetti e Stefano Fatale – riteniamo però che il proporre impercorribili adesioni al territorio di Roma (non c’è contiguità geografica e la Capitale è inserita nella neoistituzione delle aree metropolitane) sia addirittura fuorviante”. Biscetti e Fatale volgono lo sguardo a Rieti: “L’unico percorso possibile e sensato che istituzioni, forze economiche e sociali, comitati e cittadini possono e devono perseguire e sostenere è quello di trovare sinergie con territori limitrofi affini per cultura, vocazione economica, infrastrutture; sinergie che riequilibrino territorio e rappresentanza istituzionale e salvaguardino al contempo le specifiche identità. In tal senso guardiamo, tra le tante, con estrema attenzione l’iniziativa intrapresa dalla UIL reatina tesa ad avviare un non facile, ma auspicabilissimo percorso di riunificazione della provincia Umbro-Sabina: se affrontate con intelligenza e lungimiranza può accadere che le difficoltà possano trasformarsi in opportunità”.
Per il consigliere comunale del Pdl, Federico Brizi “Terni merita di non vedere cancellata la propria storia e la sua identità di comunità operosa e coesa. Al contrario sottolineo come quelli che dovrebbero essere indomiti tutori di tale posizione inveiscono platealmente contro Perugia e scelleratamente auspicano l’unione istituzionale con il Lazio, disattendendo il rispetto per le istituzioni e il territorio in cui sono radicate. E’ nostro intendimento combattere per Terni e la sua identità autorevole e forte in Umbria guardando sì al Lazio e a Roma, ma solo come interfaccia di attività produttive, culturali, scientifiche”.
Per quanto riguarda la decisione del governo Monti di sopprimere la Provincia di Terni, il giudizio degli esponenti del Pdl è negativo. “Se le Province fossero state abolite tutte – dicono Biscetti e Fatale – dopo aver individuato ed organizzato preventivamente la ridistribuzione di competenze, deleghe, risorse e personale ai Comuni, non ci sarebbe nulla da eccepire. Invece, la decisione assunta dal governo Monti per una soppressione parziale delle stesse, senza indicare quale sarà il punto di ricaduta di questa inopportuna scelta, dai vantaggi economici tutti da dimostrare, pone in ulteriore difficoltà di rilancio e sviluppo territori come il nostro, già vittima di una progressiva espropriazione di servizi e centri dirigenziali di vitale e strategica importanza”. Per i due consiglieri “è tempo di scelte coraggiose e non più rinviabili al fine di salvaguardare insieme agli interessi economici e di rappresentanza istituzionale, anche l’identità culturale del nostro territorio”.