Polo chimico: cordata ternana presenta un’ultima offerta da 6 milioni, Basell verso il sì

Sembra che la telenovela sia arrivata alle ultime puntate e che possa riservare un finale a lieto fine. Potrebbe infatti risolversi nel giro di qualche settimana la questione relativa all’acquisizione delle aree Basell tra la stessa multinazionale olandese-americana e la cordata di aziende ternane di cui fanno parte TerniResearch, Novamont, Cosp Tecno Service insieme alla Regione e Sviluppumbria.

La prima offerta era stata avanzata dalla cordata il mese scorso sulla base di circa 4 milioni di euro ma era stata rifiutata dalla Basell. La settimana scorsa, a seguito di un incontro tra la TerniResearch, Novamont, Sviluppumbria e i legali della società olandese-americana, è stata riformulata un’altra offerta superiore, rispetto alla precedente, di circa 2 milioni di euro. Si tratterebbe, riferisce il Giornale dell’Umbria, di un “prendere o lasciare”: la cordata non sarebbe intenzionata ad ulteriori trattative al rialzo. Ora la palla passa ai vertici dell’azienda che dovranno decidere se la nuova offerta presentata dalla cordata ternana e consegnata a loro dai propri legali possa ritenersi sufficiente per poter definitivamente chiudere la partita. Una risposta attesa con trepidazione dalle aziende ternane, che in questo modo rilancerebbero l’area dove per la gran parte sarebbe occupata dalle attività di TerniResearch, mentre Novamont andrebbe a controllare un grosso capannone dove poter aumentare la produzione di Mater Bi; la Coosp Tecno Service nel giro di due anni realizzerebbe un impianto di riciclaggio per la plastica; infine Regione e Sviluppumbria rileverebbero il centro di ricerca.

La risposta della Basell è attesa con ansia soprattutto dai lavoratori visto che per 10 di loro, non essendo stati ricollocati, scadrà la mobilità con il conseguente licenziamento. Sulla stessa barca si trovano anche gli altri 50 lavoratori ma, a differenza dei primi, la loro mobilità scadrà una parte nel 2013 e un’altra nel 2014.

Sembra che questa volta la risposta della Basell possa essere positiva: sarebbe pronta ad accogliere i circa 6 milioni avanzati dalla cordata ternana. Un fattore determinante per il “sì” della multinazionale potrebbe risultare il fatto che sull’intera area pende l’obbligo di procedere al suo risanamento e successiva riqualificazione che si aggira tra i 10 e i 20 milioni di euro: in caso di cessione Basell si liberebbe di queste spese.

Stampa