Primarie Pd, Delli Guanti: ”Terni roccaforte dei bersaniani”. Renziani: ”Risultato straordinario”

Da una parte chi esulta perché Terni si è dimostrata tra le città più bersaniane, dall’altra chi si rallegra per i tanti voti ottenuti da Renzi nonostante non avesse l’appoggio dell’establishment. A livello comunale, Bersani ha raggiunto il 52,45% delle preferenze contro il 33,42% di Matteo Renzi (12,39% per Nichi Vendola, 1,29% per Laura Puppato e 0,44% per Bruno Tabacci). Ad esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto da Bersani sono, tra gli altri, il segretario comunale del Pd Andrea Delli Guanti e il sindaco Leopoldo Di Girolamo. Tra i renziani ha commentato il sindaco di Fabro, Maurizio Terzino e il consigliere comunale Valerio Tabarrini.

“Terni rimane la roccaforte dei bersaniani, capaci ancora di interpretare il voto di opinione e andare incontro alla richiesta di cambiamento” ha affermato Delli Guanti. “Gli oltre 8.100 elettori complessivi andati a votare a Terni sono una risposta alla fase delicata che sta attraversando Terni e l’Umbria nel suo complesso. Ora, per quello che ci riguarda, bisogna ricapitalizzare questo risultato e accrescerlo ulteriormente riattivando tutti i circoli. Terni può dare un contributo importante in termini di sostegno che può anche ribaltare il risultato umbro”.

In Umbria infatti a prevalere di circa 2 punti percentuali è stato Renzi. Per quanto riguarda la provincia di Terni, il sindaco di Firenze ha prevalso in 15 comuni. Terzino commenta così: “Il voto straordinario in tanti comuni è il segnale di una grande delusione dentro il centrosinistra, non è un caso il risultato delle regioni rosse pro Renzi”. Per Tabarrini si tratta di “un risultato straordinario perché ottenuto soli contro tutti”.

Per il sindaco di Terni, Di Girolamo, sostenitore di Bersani, è “un errore collegare le questioni nazionali con il gradimento degli amministratori locali. Sono due cose divise tra loro, non collegate. E poi non bisogna pensare che da una parte ci sia la conservazione e dall’altra il rinnovamento”. Una dichiarazione che taglia ogni possibile dibattito circa la necessità di un rimpasto di Giunta che tenga conto dei renziani.

Secondo l’assessore regionale Gianluca Rossi, anche lui dalla parte di Bersani, “la guida del Paese è un impegno complesso e non può bastare solo cambiare la classe dirigente, ci vuole anche una visione globale, bisogna avere qualcosa in più. Per questo Bersani è il miglior candidato del centrosinistra anche per Terni e non è un caso che questa cosa sia stata riconosciuta: serve una stagione nuova di politiche industriali e Bersani viene visto come il punto di riferimento”.

Domenica 2 dicembre il ballottaggio tra Bersani e Renzi che deciderà il candidato presidente del Consiglio del centro sinistra.

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