Problemi economici e di lavoro, si da fuoco: imprenditrice originaria di Amelia in gravi condizioni

Si è presentata nella sede di un’azienda di Assisi con in mano un biglietto e una bottiglietta di plastica piena di benzina, ha rivolto qualche parola ai presenti, ha aperto il contenitore, se lo è svuotato addosso e si è data fuoco con un accendino. L’imprenditrice 40enne residente in provincia di Roma e originaria di Amelia, è stata avvolta dalle fiamme ed ha riportato ustioni al volto, alle braccia e alle gambe; ora si trova ricoverata in gravi condizioni al centro grandi ustionati di Cesena.

E’ accaduto venerdì scorso, intorno alle ore 13. Alla base del tragico gesto ci sarebbero problemi economici dell’imprenditrice e un contenzioso con la ditta nella cui sede si è data fuoco. Nel biglietto che aveva portato con se c’era infatti scritto: “I soldi che mi devi dalli a….”. Quando si è data alle fiamme, i presenti hanno immediatamente chiamati i soccorsi. Le condizioni della donna sono subito apparse gravi, è stata portata al nuovo elisoccorso dell’ospedale di Perugia e un elicottero l’ha trasportata al centro grandi ustionati di Cesena.

Nel rogo la quarantenne ha riportato ustioni gravissime al volto (di terzo grado) e ustioni gravi (di secondo grado) a braccia e gambe. La prognosi è riservata: stando all’esperienza dei sanitari, è necessario aspettare diversi giorni prima di sapere se riuscirà a cavarsela e con quali conseguenze.

Occupata nel settore dei viaggi, aveva dato vita a molte iniziative originali, anche una in cui coniugava il turismo alla sua passione per gli animali. L’anno scorso aveva lanciato un’iniziativa che legava il turismo al Made in Italy, un progetto su cui aveva puntato molto. Soltanto a fine settembre, in una delle pagine Facebook della propria attività imprenditoriale, aveva scritto che l’Italia è “in ginocchio per colpa di una cattiva gestione” ed aveva aggiunto: “Faremo di tutto per aiutare le aziende italiane” perché “mi spiace davvero vedere tanta sofferenza in giro, mi spiace veder chiudere ogni giorno aziende italiane 100% o vendute agli stranieri” ed aveva esortato: “Resistete ancora un po’ perché noi siamo i migliori in tutto”. Un invito che forse, cercando di farsi forza, rivolgeva anche a se stessa.

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