Processo Asm: ”Il sindaco si schiera con gli imputati e contro i cittadini e i lavoratori”
Sulla possibilità che il Comune di Terni si costituisca parte civile dicono la loro i gruppi consiliari Udc e Lista Baldassarre: “Fra i mille problemi in cui Di Girolamo sta affannosamente incartandosi c’è quello della costituzione di parte civile nel processo Asm. Il dubbio è per lui amletico: difendere i propri amici, accusando berlusconianamente, di essere vittime della magistratura oppure fare ciò che qualsiasi sindaco dovrebbe: difendere cittadini e lavoratori? Il dilemma per lui, decisionista nel non decidere, non è di facile soluzione”.
Nel comunicato, Udc e Lista Baldassarre ripercorrono i comportamenti tenuti dal sindaco negli ultimi mesi sulla vicenda: “E’ andato in tribunale e, nell’udienza in camera di consiglio in cui potevano entrare solo imputati e propri avvocati, ha fatto pesare la propria presenza istituzionale a favore dei propri amici di corrente, scambiando un’aula di tribunale per la Curva Sud. Ha poi dichiarato che non intendeva costituire il Comune parte civile nel processo, perché avendo letto gli atti, bontà sua, di fatto dava torto alla magistratura e ragione ai suoi compagni”.
“Oggi però – continua il comunicato – dopo che i sottoscritti lo hanno messo di fronte alle proprie responsabilità, sembra voler cambiare strategia onde evitare di finire lui sotto processo nella logica della botte piena e moglie ubriaca. Ma la cosa è troppo seria e noi non possiamo consentirgli di arrampicarsi sugli specchi”. Udc e Lista Baldassarre denunciano quindi quella che per loro è una grave strategia adottata dal primo cittadino cioè: “Fa di tutto per impedirci di portare in Consiglio il caso prima che scadano i termini ma preferisce la sede molto più ovattata della Conferenza dei Capigruppo, senza TV né giornalisti né pubblico presente dichiara: di non voler costituire il Comune parte civile ma solo in mora nei confronti dei rinviati a giudizio.
Vengono poi analizzati gli effetti di questa eventualità: “La cosa è grave sotto molto aspetti, infatti quali conseguenze avrebbe tale decisione?
– La costituzione in mora per fatto illecito nei confronti dei rinviati a giudizio, a norma dell’art. 1219 cod civ, comma 1 punto1, è un atto inutile e non richiesto dall’ordinamento;
– serve soltanto a perder tempo per non assumersi la responsabilità di richiedere il risarcimento dei danni subiti dalla cittadinanza e dai lavoratori operanti presso l’inceneritore;
– comporta che, fra 5/6 anni, ammesso che il sindaco dell’epoca, al termine dell’attuale processo, intenda ottenere il rimborso del danno, potrà ottenere quel risultato solo fra 15/20 anni, dati i tempi di funzionamento della giustizia, cioè mai;
– con questa decisione Di Girolamo non solo impedisce al Comune di interloquire nel processo, facendo valere le buone ragioni dei ternani, ma impedisce alla città di ottenere al termine dello stesso il rimborso dei danni subiti”.
La conclusione della nota di Udc e Lista Baldassarre è netta: “Chiunque comprende che tale decisione, più che pilatesca è partigiana, contro la città ed i lavoratori dell’Asm. Cozza peraltro contro il comportamento del Governo che ha deciso, con i Ministeri dell’Ambiente e dell’Interno di costituirsi parte civile tramite l’Avvocatura dello Stato. Tutta la città intellettualmente onesta, a prescindere dalle proprie convinzioni politiche, di destra, di centro, di sinistra, non può essere presa a schiaffi da decisioni eticamente impresentabili come queste”.
Se le cose non cambieranno “lo incalzeremo per il tempo che rimarrà come inquilino a Palazzo Spada, ma intraprenderemo anche tutte le iniziative che le legge ci consente per obbligarlo a fare il Sindaco di tutti, come ogni tanto sostiene di essere”.