Radio Galileo, solidarietà al sindaco da alcuni consiglieri ma quelli di cittAperta non firmano documento
La nota diffusa oggi pomeriggio comincia così: “I consiglieri comunali del centro-sinistra al Comune di Terni, sentono il dovere di esprimere la piena e incondizionata solidarietà, umana e politica, al Sindaco Senatore Leopoldo Di Girolamo per l’attacco, portato in questi giorni, da alcune forze politiche e movimenti di opposizione, relativamente alle note vicende dei fondi per l’editoria”.
Il documento porta le firme di Valdimiro Orsini, Anna Bartolini, Gianfranco Teofrasti, Michele Pennoni, Marco Vinciarelli, Sandro Piccinini, Sergio Trivelli, Valerio Tabarrini, Alida Nardini, Jonathan Monti, Ermanno Ventura, Paolo Paparelli del Pd, Giocondo Talamonti (FdS), Claudio Campili (IdV), Alessandro Chiappalupi (Gruppo Misto). Mancano gli autografi di 2 consiglieri del Pd (Alessio Cicioni e Riccardo Giubilei), due di Fds (Luzio Luzzi e Mauro Nannini), e uno di Sel (Giuseppe Boccolini). Le assenze più clamorose sono però quelle di Giorgio Aquilini e David Tallarico, eletti con Progetto Terni cittAperta, cioè proprio la lista civica espressione del partito fondato da Di Girolamo. Quale che sia il motivo di tali assenze, queste rischiano di trasformare il documento da un tentativo di difesa ad un autogol alla Niccolai. Un vero e proprio esempio di “tafazzismo” estremo.
Qui sotto il resto della nota:
“Senza entrare nel merito della vicenda è importante ricordare che i finanziamenti ricevuti da Radio-Galileo, sono pienamente legittimi e previsti da una Legge dello Stato per la salvaguardia dell’editoria minore e del pluralismo dell’informazione politica.
Vogliamo ricordare a questi novelli Torquemada, che ognuno ha la sua storia. Quella del Senatore Leopoldo Di Girolamo è fatta di passione politica, di rettitudine morale al servizio della nostra comunità, senza tenere minimamente conto di interessi o calcoli personali.
Basti ricordare che, avendo presente il difficile momento economico e sociale che sta vivendo la Città e il Paese, è stato uno dei pochissimi Parlamentari che una volta eletto Sindaco si è dimesso da Senatore e che, non appena ottenuta la pensione da Parlamentare, ha rinunciato all’indennità da Sindaco.
A Leo vanno la nostra vicinanza e l’invito ad andare avanti nel difficile lavoro che sta svolgendo da Sindaco, con la consapevolezza che i cittadini sanno giudicare chi lavora positivamente per il futuro della città e chi cerca di creare un clima di divisione e di odio”.