Rissa in un bar nei pressi della stazione: arrestati un albanese e un macedone
Ieri, intorno alle 15:30, due persone di nazionalità straniera hanno avuto un diverbio razziale sfociato successivamente in una rissa che ha coinvolti gli altri stranieri presenti. I due protagonisti della lite sono un cittadino eritreo, B.A. di 23 anni, mediatore culturale e un albanese, G.B. di 38 anni, imprenditore edile. Sul luogo del fatto è intervenuta una volante della polizia che ha messo in fuga la maggior parte delle persone presenti bloccando solamente l’eritreo e l’albanese, indicati dalle altre persone rimaste come responsanbili della rissa, insieme ad un cittadino macedone, J.A. di 42 anni, imbianchino. In supporto agli agenti è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri.
Dai primi riscontri effettuati dagli agenti, pare che il diverbio sia avvenuto in quanto l’albanese ha insultato l’eritreo apostrofandolo come “sporco negro”. L’albanese poi, nonostante la presenza degli agenti, ha continuato ad insultare e minacciare di morte il 23enne eritreo. Per quanto riguarda il 42enne macedone, è stato fermato e arrestato dopo che il giovane africano lo ha indicato come responsabile del furto del suo smartphone. Il 23enne africano ha raccontato agli agenti che durante la lite J.A., gli ha afferrato il braccio torcendoglielo violentemente in modo tale che lasciasse la presa del suo cellulare per far sì di appropriarsene. In effetti, da una successiva perquisizione dei poliziotti, nelle tasche del macedone è stato trovato lo smartphone dell’eritreo.
Tutti e tre sono stati portati in questura e posti in stato di fermo. Per quanto riguarda il cittadino albanese, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà per lesioni personali, minacce e vista la gravità degli insulti rivolti al giovane africano, anche per violazione della legge sulle discriminazioni razziali mentre a proposito dell’imbianchino macedone, nella notte è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della questura e questa mattina sarà giudicato per direttissima con l’accusa di rapina.
Infine, il 23enne eritreo è stato accompagnato dagli agenti presso il pronto soccorso del Santa Maria dove i sanitari gli hanno riscontrato lesioni ed escoriazione su più parti del corpo guaribili in 25 giorni.