Rottura delle condutture a Collestatte: scontro tra Comune e Tk-Ast su risarcimento negozianti
Una questione che va avanti dal 2008, dalla notte tra il 25 e il 26 marzo dove un forte boato svegliò i pochi residenti del piccolo centro. Il gran trambusto era stato causato dalla rottura di una conduttura forzata che fece fuoriuscire una quantità elevata di acqua, allagando i piccoli shop turistici. Fortunatamente non ci fu nessun ferito ma ingenti furono i danni subiti dagli operatori commerciali che trovarono all’indomani tutta la merce presente all’interno degli shop che galleggiava. In quell’occasione il Comune istituì un’unità di crisi stanziando immediatamente dei fondi per fronteggiare il danno subito dagli operatori commerciali. Nonostante la velocità con cui si mosse Palazzo Spada pochi mesi dopo, il 4 agosto, si presentò un altro problema con la rottura di un’altra conduttura che passava, questa volta, direttamente sotto i tourist shop provocando altri danni che però, stavolta, risultarono essere più contenuti rispetto ai precedenti. Anche in questo caso l’esborso di denaro da parte del Comune fu immediato contando che, successivamente, poteva rientrare della somma grazie all’assicurazione dell’acciaieria.
Soldi che fino ad oggi Palazzo Spada non ha mai ricevuto perché la Tk-Ast si è sempre rifiutata di versare in quanto esiste una clausola nella convenzione stipulata tra l’acciaieria ed il Comune che per effetto della stessa solleva la società di viale Brin da eventuali danni a persone o cose conseguenti la realizzazione del parcheggio e del tourist shop sopra le condutture. Ora da anni è in corso uno scontro giudiziario tra Comune ed Ast che, come riferisce il Messaggero, ad oggi entra nel vivo. Infatti, il tribunale di Terni, titolare del procedimento giudiziario, ha nominato un perito, l’ingegner Rodolfo Fugger, con l’incarico di valutare lo stato di conservazione delle condutture. Dal canto suo il Comune ha nominato consulenti tecnici di parte nelle persone del geometra dei Lavori pubblici, Federico Nannurelli, e l’ingegner Stefano Marinozzi che collaborerà con il primo, con l’obiettivo di ottenere il risarcimento del denaro speso dalla società di viale Brin. Ora la decisione spetterà al tribunale anche se la Tk-Ast si trova, indubbiamente, in una posizione di vantaggio rispetto a Palazzo Spada, forte della clausola presente nella convenzione.