Sangemini a rischio fallimento: Norda rinuncia all’acquisto. Proclamato sciopero e presidio
Immediata la reazione dei sindacati che per domani hanno proclamato uno sciopero di 8 ore e contemporaneamente organizzato un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento, dalle 10 alle 14 e una conferenza stampa. Non vengono inoltre escluse altre iniziative di protesta.
Secondo una nota dei sindacati “le vicende finanziarie hanno condizionato negativamente l’esito della trattativa, compromettendo il futuro del gruppo stesso e in modo particolare il futuro dei 136 lavoratori”. Le organizzazioni esprimono quindi “forte preoccupazione” e chiedono in modo particolare al sistema bancario “un impegno fattivo per individuare una soluzione e un piano industriale che garantiscano continuità produttiva e mantengano i livelli occupazionali”.
Il gruppo Sangemini nei mesi scorsi ha avuto accesso alla procedura di concordato preventivo. La proroga di 60 giorni concessa dal tribunale di Terni proprio per completare la vendita al gruppo Norda, ora sfumata, scadrà il 24 settembre. Per quella data, se non sarà trovata una soluzione, il fallimento sembra dietro l’angolo.