Sangemini, voci non confermate di ingiunzione di pagamento e fallimento, sciopero dei lavoratori
Per Sangemini non c’è pace. A fine novembre la situazione sembrava indirizzata verso un lieto fine con la cordata Norda-Tramite che aveva raggiunto un accordo per rilevare gli stabilimenti dalla famiglia Rizzo-Bottiglieri. Poi tutto è tornato nel caos fino alle voci delle ultime ore secondo cui un creditore avrebbe presentato un’ingiunzione di pagamento per 300 mila euro. Ingiunzione che per la Sangemini potrebbe significare il fallim
ento.
Proprio a causa di queste indiscrezioni, questa mattina i lavoratori hanno scioperato e si sono riuniti in assemblea all’interno della fabbrica insieme ai rappresentanti di rsu e sindacati. Per fortuna le voci non hanno trovato riscontri ufficiali e intorno alle ore 13 i lavoratori hanno sospeso lo sciopero. Istituzioni locali (davanti ai cancelli anche il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani) e azienda hanno infatti riferito di non avere alcuna informazione ufficiale in merito alla presentazione, in tribunale, di istanze di fallimento o di ingiunzioni di pagamento.
Prosegue comunque lo stato di agitazione dei dipendenti. L’assemblea riprenderà domani al termine dell’incontro convocato a Perugia dall’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi e al quale parteciperà anche la proprietà.