Sondaggio intenzioni di voto in Umbria: stabili Pd, Pdl e centristi. Flessione del M5S, crollo Idv

Tra la fine di novembre e la fine di dicembre 2012 sono stati pochi i cittadini umbri ad aver cambiato intenzioni di voto per le prossime elezioni politiche in programma il prossimo 24 febbraio. Secondo i sondaggi a cura di Scenaripolitici in Umbria rimane stabile il Pd che conserva il primato nella Regione restando però distante di circa 8 punti percentuali rispetto al risultato conseguito nel 2008; stabile anche il Pdl, fermo al palo nonostante l’attivismo di Silvio Berlusconi; stabili infine anche i centristi con una minima flessione Udc compensata da un lieve incremento di Italia Futura (ma al momento della realizzazione del sondaggio non era ancora stato ufficializzato l’ingresso in campo di Mario Monti). Lieve flessione per il Movimento 5 Stelle che probabilmente sconta l’ingresso in campo di Antonio Ingroia e del suo Movimento Arancione. Da registrare il crollo dell’Italia dei Valori che è in caduta libera da fine ottobre.

Nelle ultime rilevazioni effettuate il 25 dicembre la novità più importante, l’unica che sembra aver influenzato in modo incisivo i risultati di altri partiti, riguarda l’esordio del Movimento Arancione di Antonio Ingroia che ottiene fin da subito il 2% di consensi. Intenzioni di voto che sembra aver ottenuto da una parte di potenziali elettori del Movimento 5 Stelle che nell’ultimo mese registra un calo dell’1,5% (attestandosi comunque al 19,5%, dato sopra la media registrata nel resto delle regioni italiane) e da una parte di quelli dell’Italia dei Valori che perde metà dei propri potenziali consensi passando dal 3% di fine novembre all’1,5% di fine dicembre (a fine ottobre era al 4,5%). La Federazione della Sinistra sembra invece cedere pochi voti al nuovo Movimento: perde lo 0,5% attestandosi al 4%.

Il Pd conferma il 36,5% già registrato a fine novembre (rimanendo distante dal 44,4% raggiunto nelle elezioni del 2008). Sel riguadagna uno 0,5% e si porta al 5%. Il Pdl non si schioda dal 13,5%: non hanno sortito effetti (o si sono compensati a vicenda) ne l’esodo di alcuni esponenti del partito verso Fratelli d’Italia ne l’attivismo di Berlusconi. L’Udc si attesta al 4% perdendo lo 0,5% che confluisce nel movimento di Montezemolo Italia Futura. Nel complesso il centro rimane al 7,5%. La coalizione di centrodestra è al 19%, quella di centrosinistra al 43%, quella di sinistra all’8%.

Stampa