Strage di via Alfonsine: al via il processo penale a carico del guidatore

Sono passati quasi due anni da quella tragica notte del 30 luglio in cui morirono in via Alfonsine, in un tragico incidente stradale, Marco Pelini, Alessio Venturi e Antony Bernardi.

Per il guidatore della Fiat Punto, T.B. oggi ventenne, accusato di omicidio colposo plurimo aggravato, è cominciato, questa mattina,  il  processo penale a suo carico. Il giovane neopatentato, dopo che l’auto aveva urtato un albero e sfiorato un’altra auto nella corsia opposta, era riuscito a salvarsi insieme ad un altro giovane, che per sua fortuna era seduto sul sedile del passeggero mentre i tre giovani, seduti sui sedili posteriori, erano rimasti bloccati all’interno dell’abitacolo a tre porte morendo tragicamente avvolti dalle fiamme.

L’accusa, oltre all’omicidio colposo, contesta al ventenne alla guida, la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue e proprio questo punto sarà uno dei più cruciali del processo. I legali del giovane (Domenico Ranucci ed Elena Galli), avevano sempre contestato quest’accusa sostenendo che le analisi superficiali non provavano nessuna alterazione psico-fisica nel ragazzo e, ribandendo più volte, che l’incidente è dovuto ad una tragica fatalità dichiarando che i tre giovani sono morti per cause riconducibili all’incendio sviluppatosi dall’impianto gpl. Una teoria tutta da verificare visto che la successiva perizia effettuata sull’auto ha escluso anomalie meccaniche.

Prima udienza senza la presenza in aula del giovane e dei legali delle famiglie delle vittime e del ferito, che in sede penale non si costituiranno parte civile. Massimo Proietti, Laura Chiappelli, Stefano Colatelli e Paola Di Paolo lo saranno invece nella prossima udienza civile che si terrà il 23 maggio davanti al giudice Barbara Di Giovannantonio. In quell’occasione l’accusa ha richiesto un risarcimento di 4 milioni di euro.

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