Tagliare gli sprechi della sanità ternana, lo chiede la Uil Fpl di Terni

Nella sanità di Terni è necessario eliminare gli sprechi e tagliare le spese inutili. E’ questa la ricetta della Uil Fpl: una parte delle risorse recuperate potrebbero andare ai lavoratori che consentirebbero il risparmio ed una parte sarebbe destinata al miglioramento dei servizi.

Il sindacato ritiene che le aziende stiano affrontando la questione degli sprechi tiepidamente e ritiene quindi che siano gli stessi lavoratori a poter essere protagonisti proponendo concreti piani di miglioramento. A lanciare il progetto ci ha quindi pensato l’infermiera professionale Isabella Caracciolo, componente Rsu dell’Asl4 per la Uil, intervenendo a Perugia nel corso del convegno sulle spese della sanità in Umbria promosso dalla Uil e da Egeing Society.

In quest’occasione è emersa la possibilità di utilizzare una norma poco conosciuta del D.L. 98/2011 che offre appunto l’occasione per una revisione della spesa centrata sulla lotta agli sprechi, prima di provocare una diminuzione qualitativa e quantitativa dei servizi. “Con la realizzazione dei piani triennali per la ristrutturazione e semplificazione della Pubblica amministrazione previsti nel decreto legge – ha precisato Caracciolo – è possibile, appunto, riordinare, semplificare e ridurre i costi di funzionamento, mantenendo però equivalente il livello e la qualità dei servizi sanitari”.

Il segretario di Uil Fpl di Terni, Gino Venturi spiega che “nell’attuazione di questo processo di risanamento è fondamentale, però, un contributo positivo delle direzioni aziendali, che devono promuovere e favorire la partecipazione consapevole dei dipendenti ai processi di razionalizzazione, innovazione e riorganizzazione aziendale. C’è bisogno del coinvolgimento di tutte le parti, dalle Direzioni Aziendali, ai sindacati, ai singoli lavoratori”.

“Nel caso specifico dell’ASL4 – osserva ancora Venturi – il primo ostacolo da superare è proprio quello della direzione aziendale che nonostante i tanti limiti dimostrati nel portare a soluzione i problemi si ostina in atteggiamenti di chiusura nei confronti del ruolo propositivo del sindacato e in generale ha suscitato nel personale, invece di motivarlo adeguatamente e coinvolgerlo, una forte percezione di disagio. Eppure anche i dati di Egeing Society, elaborati dalla Banca dati del Ministero della salute 2011 e relativi al 2008 rapportati alle giornate di degenza, dimostrano che anche all’Asl4 ci sarebbe molto da fare, a partire dalle spese per il riscaldamento e per lo smaltimento dei rifiuti che sono ben oltre la media nazionale”.

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