Terni, 360 mila euro per Umbria Jazz: è scontro tra PD e M5S

“In attesa, forse, di nuovi politici che sappiano fare anche i direttori artistici e gli impresari, l’Amministrazione Comunale ha lavorato per mesi al ritorno di Umbria Jazz a Terni, centrando, con il sostegno della Regione dell’Umbria, l’obiettivo. Una manifestazione di successo, grazie alla direzione artistica e alla capacità organizzativa di un soggetto di sicuro spessore come la Fondazione Umbria Jazz”.

Queste le parole pronunciate oggi dall’assessore alla cultura Tiziana De Angelis che hanno contribuito ad alimentare una polemica, quella nata intorno alla versione ternana (e primaverile) della più nota rassegna perugina. Ma facciamo un passo indietro.

Umbria Jazz Spring, svoltasi dal 14 al 17 Aprile, ha visto il ritorno sul territorio ternano di un evento che per troppo tempo era stato relegato, dopo il glorioso esordio ternano, alla sola Perugia, e di sicuro, a mesi dalla sua conclusione non possiamo dire sia stato un fallimento.

Ieri la manifestazione è finita al centro delle polemiche, essendo arrivati al momento meno bello di ogni evento, quello di saldare i conti. Da quanto risultava, dopo dei risultati oltre l’aspettative, fra i tanti contributori (Regione Umbria, Erg, Fondazione Carit, Caffè Maceo), gli unici che non avevano ancora versato la propria parte era il Comune di Terni, con una quota mancante di 197.590

Da qui la considerazione del consigliere comunale Pasculli (M5S) che si è chiesto se quei soldi, 360.000€ totali, non non sarebbe stato meglio investirli in un cartellone più contemporaneo, o direttamente in altri modi, dal sistemare la Carducci o il tetto della BCT.

Commenti che hanno portato la pronta risposta dell’assessore, che oltre a difendere il livello nazionale degli artisti ospitati, sottolinea come la riunione della giunta di oggi abbia deliberato lo stanziamento di 103 mila euro, quelli che mancano per il pareggio di bilancio, e che il contributo sarà definitivamente determinato ed erogato previa verifica di tutti i documenti contabili che la Fondazione dovrà produrre al Comune nei prossimi giorni.

L’assessore prosegue difendendo il lavoro svolto dall’amministrazione svolto al fine porre Terni all’interno di in un circuito musicale e artistico di livello internazionale, nell’ottica di una Terni attrattiva e vitale, evidenziando che servono ovvie risorse, e che averle trovate non può essere che un merito, prima di chiudere con una stoccata finale: “Occorre  chiarezza, questa Amministrazione ha riportato Umbria Jazz a Terni se altri, che si candidano ossessivamente alla guida della città, vogliono invece cancellarla, che abbiano almeno la correttezza e la trasparenza di dirlo”

Immediata la replica di Pasculli che dalla sua pagina FB, oltre a ricordare come la manifestazione perugina grazie ad una gestione oculata nel tempo ha dimostrato un’attenzione al contemporaneo e ai numeri al di là della parola classica Jazz,  dichiara: “Vengo criticato oggi per aver detto che con una certa cifra avrei preferito una scaletta diversa più contemporanea… tutti quanti vogliamo che la nostra città viva e più eventi possibili, certo in periodi di bilanci complicati come il nostro (vedere relazione corte dei conti) è anche lecito chiedersi se determinate ed importanti cifre non si rischiano poi di toglierle alle manutenzioni, alle scuole, al sociale, alle opere da terminare, ma probabilmente questo è un ragionare troppo accorto. Ma nessuno dice che non vogliamo eventi come Umbria Jazz in questa città, tutt’altro e anzi a ben guardare, non tanto indietro, s’è c’è stato un periodo in cui si è riusciti ad allontanare questa manifestazione da Terni è dovuto a scelte politiche di un colore noto a questa città e a vicende altrettanto note, tant’è che solo quest’anno si è raggiunta la pace, o no?”.

Una polemica destinata a proseguire e che ormai dimostra come tra l’attuale maggioranza e il Movimento 5 stelle, anche dopo la conferenza di oggi, il clima sia sempre più teso.

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