Terni, accoglienza, Arci accusa i giornali di inventare notizie e polemiche. Come stanno le cose
PREMESSA DELL’ARCI La nota dell’Arci inizia con questa premessa: “Negli ultimi giorni di campagna elettorale abbiamo ospitato nella nostra sede diversi candidati dei partiti di centrosinistra, abbiamo discusso insieme a loro di welfare, della sfiducia dei cittadini verso la gente (la scarsissima affluenza di domenica lo ha confermato) e soprattutto di immigrazione. Insieme ai candidati c’erano anche utenti dei nostri progetti, mediatori ed interpreti: persone che non possono votare ma con le quali ogni giorno siamo a stretto contatto e condividiamo ansie e preoccupazione in un territorio che sembra aver smarrito il suo spirito d’accoglienza, preoccupandosi sempre meno dei nuovi arrivati, dei loro bisogni e soprattutto ascoltando i loro suggerimenti e le loro critiche”.
LE ACCUSE AI GIORNALI Poi Arci Terni prosegue con le pesantissime accuse rivolte al mondo dell’informazione locale: “Un percorso difficile visto il clima pesante che c’è in città, con lo straniero messo sempre al centro di polemiche spesso inventate: infatti pochi giorni fa veniva annunciato dai media locali l’arrivo nella provincia di altri duecentododici profughi, un dato sbagliato visto che il bando della Prefettura regolarizza solo la presenza dei profughi nel territorio (duecentododici appunto), e non prevede nessun nuovo arrivo nel nostro territorio. Basti poi pensare alla vicenda della lite tra bambini per il crocifisso, altra notizia inventata e poi smentita non con la stessa enfasi con la quale veniva fatta circolare sui social network”.
BANDO PREFETTURA Prima di scatenare una caccia alle streghe (in questo caso non contro profughi e migranti ma contro gli organi di informazione), analizziamo i fatti su cui sono centrate le pesanti accuse dell’Arci. Il primo riferimento è al bando della prefettura per la gara con cui sono stati individuati dei soggetti (che ha visto vincere proprio Arci, insieme a Associazione San Martino e Associazione Laboratorio Idea) per gestire l’accoglienza di 212 richiedenti asilo: si tratta del numero totale di persone ospitate in provincia di Terni per l’emergenza sbarchi, e non di persone che si aggiungono a quelle già presenti.
Terni Oggi lo aveva riportato correttamente un mese fa in un articolo in cui venivano affrontati tutti gli aspetti dell’accoglienza profughi e richiedenti asilo, compresi i numeri ed alcuni aspetti che suscitano perplessità, a partire da una specie di clausola tra Comune di Terni e Arci stessa relativa ai posti di lavoro. Effettivamente però, più recentemente, qualche altro giornale aveva scritto di “212 nuovi profughi in arrivo”. Si tratta di un errore ma non c’è davvero motivo di dubitare della buona fede, tanto che diversi giorni fa alcuni avevano corretto il tiro rettificando quell’informazione. Soprattutto va considerato che, fermandosi alla lettura del bando, era facile giungere ad una interpretazione erronea, visto che nel documento non c’è alcun dettaglio sulle presenze attuali né ci sono spiegazioni esaurienti (per verificare ecco il file pdf del bando). L’espressione “inventare polemiche” usata dall’Arci appare insomma eccessiva, se non fuori luogo.
CROCIFISSO L’altra accusa mossa dall’Arci nei confronti dei media locali riguarda la nota vicenda dell’aggressione di un bambino straniero nei confronti di una bambina italiana la cui causa era attribuita ad un crocifisso. I giornali avevano avuto notizia di questa storia da un comunicato dei carabinieri che riferiva testualmente che il 12enne senegalese “avrebbe compiuto tale gesto perché la compagna indossava una collanina con un crocifisso”. Nessuna “invenzione” quindi ma una notizia proveniente da una fonte ufficiale. Mentre la vicenda era già finita su tutti i giornali e telegiornali nazionali divenendo oggetto di dibattito politico ai massimi livelli, sono stati proprio alcuni organi di informazione locale a rintracciare il padre del bambino straniero ed a riportare la sua versione dei fatti. E sono stati sempre i media locali ad ipotizzare – fin da subito – che potesse trattarsi di un semplice litigio tra compagni di classe. Senza considerare il fatto che l’unico adulto testimone dell’aggressione, la madre della bambina, ha sempre confermato la prima versione dei fatti. Insomma, anche questa accusa di Arci appare del tutto gratuita.
INIZIATIVE INTEGRAZIONE Dopo le accuse, l’Arci prosegue la propria nota spiegando le iniziative per l’integrazione che sta per mettere in campo: “Pensiamo che a tutto ciò si risponda con la conoscenza, con il mettere insieme le persone per cercare di superare paure e pregiudizi. Stiamo organizzando, con i nostri circoli e con le istituzioni, dei progetti per l’integrazione, per far conoscere e far incontrare le diverse culture che popolano la nostra città ormai da anni. Con il Comune di Terni abbiamo sottoscritto dei ‘Patti di collaborazione per il bene comune’. Un primo accordo prevede la cura del verde presso il Parco anallergico ‘Tutti al Parco’ di Via delle Palme, dove, un gruppo di volontari dei nostri progetti curerà questa nuova area verde cittadina con l’aiuto di alcuni volontari civici. Nei prossimi mesi pensiamo di estendere questa iniziativa ad altri spazi verdi della città. Torneremo poi nelle strade cittadine e limitrofe per promuovere la mobilità sostenibile con ‘African Bike’, il servizio di noleggio delle biciclette gestito direttamente dai nostri utenti.
ALTRI PROGETTI Prosegue ancora Arci Terni: “Progetti per l’integrazione ai quali si aggiungono anche attività ludiche previste per questo fine settimana: venerdì 5, nell’ambito del ‘Torneo Antirazzista’ che si volgerà presso il Centro Sociale ‘Germinal Cimarelli’, organizzeremo una cena etnica per i partecipanti insieme ai ragazzi della nostra comunità per minori non accompagnati ‘Il Tiglio’ di Ferentillo. I ragazzi prenderanno poi parte anche al torneo come giocatori, con una loro squadra, nella giornata di sabato 6 giugno. Come Arci saremo presenti ad un dibattito sul tema dell’immigrazione in città che si terrà venerdì sera prima dell’inizio del torneo. Domenica 7 giugno, invece, prenderemo parte alla ‘festa dei popoli’ organizzata dalla CGIL presso la Casa delle Donne. Iniziative alle quali se ne aggiungeranno presto altre organizzate da noi o in collaborazione con altri soggetti associativi della zona in occasione del 20 giugno, Giornata del rifugiato”.