Terni, appalto nuovo acquedotto: interviene ministero dell’Ambiente
Sull’appalto per la costruzione del nuovo acquedotto di Pentima, a Terni, vuole vederci chiaro anche il ministero dell’Ambiente. A renderlo noto è il “Comitato no acquedotto” che cita alcuni passaggi della richiesta governativa e torna a chiedere “l’immediato stop dei lavori di costruzione dell’acquedotto in attesa si faccia chiarezza sui troppi punti opachi”.
Il comunicato del comitato no acquedotto:
“Dopo l’esposto presentato ad Agosto tramite l’avvocato Valeria Passeri dal “Comitato no acquedotto” contro le troppe nebbie che avvolgono la mancata gara di appalto e l’assegnazione in house alla Severn Trent dei lavori per l’acquedotto sul Nera è arrivato ieri alla Regione Umbria e al SII (e per conoscenza al comitato) l’atto di significazione e diffida relativamente alla realizzazione del progetto dell’acquedotto Ferentillo- Pentima- Richiesta a SII e Regione dell’Umbria inviata della dott.ssa Gaia Checcucci, Direttore generale della Direzione per la salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’ambiente.
Il Ministero per l’ambiente ‘al fine di verificare che l’affidamento per la realizzazione dell’opera in questione sia stato svolto nel rispetto della normativa nazionale ed europea’, chiede al SII e alla Regione Umbria ‘di informare la scrivente Direzione, con la massima consentita urgenza sui fatti e le circostanze del caso, ovvero di fornire informazioni utili relative all’oggetto della gara per la selezione del socio privato della SII Scpa; all’oggetto della convenzione di Gestione stipulata tra l’autorità d’ATO Umbria 2 e il soggetto gestore SII, nonché al programma di interventi previsti nel relativo Piano d’Ambito, altresì allegando la documentazione all’uopo utile’.
Così dopo un primo interessamento dell’autorità anticorruzione ieri il Ministero per l’ambiente ha finalmente ingiunto al SII ed alla Regione di fornire i documenti ed i dati per fare chiarezza sulla vicenda e verificarne la regolarità, documenti che sinora il SII si era addirittura rifiutato di fornire ai consiglieri di minoranza del Comune di Terni.
La prima questione risale al 2001 quando la Umbriadue servizi idrici Scarl vince la gara per la ‘selezione di un socio privato nella società consortile a prevalente capitale pubblico locale per la gestione del SII dell’ATO Umbria 2’. L’appalto era per la gestione del servizio idrico e non per la costruzione dell’acquedotto e spostando l’oggetto della gara si sarebbero violate le norme nazionali ed europee che impongono gare di appalto pubbliche per lavori oltre ai 5 milioni di euro. Ricordiamo che l’acquedotto costerà almeno tre volte tanto perché per l’inutile opera sono previsti (all’inizio) oltre 17 milioni di euro, pagati dal pubblico e dagli utenti/consumatori. Per questo continua il Ministero dell’ambiente ‘Umbriadue servizi Scarl non avrebbe superato una legittima selezione comparativa, rispettosa del principio di concorrenza che è alla base delle norme in tema di appalti pubblici’. Inoltre ‘per l’affidamento non sarebbe stato richiesto ed accertato il possesso della certificazione SOA obbligatoria per le gare d’appalto per i lavori pubblici’.
Infine ‘l’esecuzione dell’opera sarebbe avvenuta avvalendosi dell’istituto dell’affidamento in house, pur in mancanza dei requisiti essenziali alla sussistenza dell’isituto stesso’, ricordiamo che i lavori sono stati affidati in house, cioè senza gara di appalto, alla Severn Trent.
Stavolta noi del Comitato facciamo parlare gli atti ma chiediamo l’immediato stop dei lavori di costruzione dell’acquedotto in attesa si faccia chiarezza sui troppi punti opachi e non trasparenti della vicenda. Continuare la costruzione dell’opera significherebbe un atto di forza che rischia di danneggiare il fiume Nera ed il territorio in maniera permanente.
La nostra lotta continua contro questa inutile opera per la tutela del bene comune più importante, l’acqua e il territorio da preservare per le generazioni future”.