Terni, appaltopoli, Consiglio incandescente. Sindaco riferisce e opposizione esce dall’aula
Il Consiglio comunale di Terni di oggi, nel quale al primo punto all’ordine del giorno vi era la maxi-inchiesta giudiziaria sugli appalti concessi alla cooperative, si è aperto in un clima infuocato. L’opposizione ha infatti manifestato duramente chiedendo le dimissioni del sindaco con eloquenti cartelli che recitavano “PDimissioni”.
MINORANZA LASCIA L’AULA Dopo momenti di tensione, i consiglieri di minoranza sono usciti dall’aula e il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha preso la parola. Il momento più concitato si è avuto con un litigio tra il consigliere del Pd Sandro Piccinini e il consigliere di FdI Marco Cecconi. Il pubblico ha allora inveito contro il Partito Democratico e la maggioranza anche urlando a più riprese “ladri, ladri, ladri”. E’ dovuta intervenire anche la polizia municipale per scongiurare che qualcuno venisse alle mani.
Spiega poi il consigliere del M5S, Federico Pasculli, in un post su Facebook: “Abbiamo chiesto l’inserimento di un atto che chiedeva le dimissioni degli assessori e dei dirigenti interessati dalle indagini, che invece avranno l’onere di compilare il delicato bilancio del predissesto. Ovviamente il #PD lo ha bocciato e per questo abbandoniamo l’aula”.
SINDACO Con i posti della minoranza completamente vuoti, ha preso la parola il sindaco che ha ricostruito i fatti alla base delle indagini, 7 diverse vicende.
Ha detto Di Girolamo: “Fin dal primo momento siamo stati a piena disposizione della magistratura. Quello che è accaduto è comunque un fatto che ha toccato fortemente la città suscitando preoccupazione e sconcerto, per questo ritengo opportuno riferire ai consiglieri e soprattutto ai cittadini tutte le informazioni di cui siamo a conoscenza”.
Il sindaco ha aggiunto di ritenere doverosa l’indagine della magistratura perché “quando si ha notizia di reati, specie se si tratta di reati che potrebbero essere stati commessi e che per di più riguardano la cosa pubblica, i cittadini hanno pieno diritto di sapere come stanno le cose”.
Ha aggiunto Di Girolamo: “Ben vengano le indagini e gli approfondimenti perché sono sicuro che faranno emergere la nostra correttezza e quella di tutti i collaboratori. Chiedo solo che si proceda celermente. Da parte mia, in questa fase così complessa per l’amministrazione farò in modo che l’attività amministrativa prosegua con la necessaria efficacia”.
I BANDI OGGETTO DI INDAGINE Il sindaco è poi passato a ripercorrere uno per uno le 7 vicende amministrative al centro dell’indagine, vale a dire l’appalto per la gestione della Cascata delle Marmore, la gestione del verde pubblico e dei servizi cimiteriali, l’aggiudicazione del contact center, il bando relativo alle mense scolastiche, i lavori di adeguamento antincendio del Caos e la gara per la gestione dell’illuminazione pubblica.
CASCATA DELLE MARMORE In merito all’appalto per la gestione della Cascata delle Marmore, ha detto il sindaco: “E’ un appalto che abbiamo discusso in Consiglio comunale e nelle commissioni a partire dal 2011. Tutti gli atti relativi all’appalto sono stati sottoposti all’esame della commissione tecnico-amministrativa. Il Consiglio comunale ha approvato le linee guida di indirizzo dopo un’articolata discussione. E’ stata attivata una procedura di rilevanza comunitaria con il criterio dell’offerta più conveniente. La gara è poi stata aggiudicata dall’unico partecipante”. Il sindaco ha difeso anche i risultati conseguiti dall’attuale gestione della Cascata.
VERDE PUBBLICO Di Girolamo ha sostenuto che alla base della gara di affidamento per la gestione del verde pubblico c’era il regolamento per l’inserimento lavorativo dei disabili e delle persone svantaggiate approvato nella scorsa consiliatura. Il bando di gara era quindi su base dell’offerta “economicamente più vantaggiosa ma aperta ad aziende e cooperative che rispettino le linee guida per l’impiego dei lavoratori svantaggiati” come le cooperativa di tipo B. Ha aggiunto ancora il sindaco: “Il soggetto secondo arrivato ha richiesto tutti gli atti delle sedute della commissione aggiudicante e non ha ritenuto di apporre nessuna opposizione in sede civile al Tar”.
Inoltre, ha proseguito ancora Di Girolamo, il bando riguardava solo le aree verdi cittadine mentre le aree verdi di pregio sono state affidate all’Agenzia regionale forestale (ente pubblico); “per le aree di verde stradale si è proceduto all’aggiudicazione attraverso il mercato elettronico; per la gestione del verde in prossimità delle rotonde si è proceduto con bandi di sponsorizzazione e ad oggi 29 sono curate proprio attraverso sponsor; per le aree in prossimità di associazioni e condomini abbiamo recentemente emesso un bando”.
SERVIZI CIMITERIALI Ha detto il sindaco: “Per la gestione dei servizi cimiteriali è stata fatta una gara unica con sovrasoglia comunitaria. Quindi una procedura aperta con clausola sociale e pubblicazione in Gazzetta ufficiale europea. Il bando riguarda non solo la cura del verde pubblico ma anche sepolture, tumulazione, traslazione, ecc. La soglia economica era di 570 mila euro. Sono arrivate 6 offerte di operatori nazionali, una esclusa perché presentata oltre i termini previsti. Il vincitore è stato stabilito dopo 5 sedute della commissione giudicante. E’ stato fatto un controllo successivo per via del ribasso che sembrava eccessivo ma è stata verificata la piena correttezza”.
CONTACT CENTER In merito al trasferimento della gestione del contact center, Di Girolamo ha ricordato: “Il contact center era un servizio nato nel 2006 quando l’allora Giunta comunale aveva affidato ad Usi il servizio di raccogliere le segnalazioni dei cittadini in merito alle disfunzioni legate alle strade. Il servizio ha visto una crescita perché alle segnalazione stradali abbiamo aggiunto tutte le segnalazioni relative al decoro urbano. La società che gestiva il servizio, l’Usi, è stata posta in liquidazione e i suoi servizi sono stati trasferiti ad un’altra società, la società in house Terni Reti. Anche il contact center è stato trasferito per un costo complessivo di 19.500 euro ovvero 4 mila euro al mese”.
MENSE SCOLASTICHE In merito alle mense scolastiche, Di Girolamo ha detto: “Riguardo a questo abbiamo discusso in questa aula 25 giorni fa sulla bozza di capitolato di appalto per il servizio di refezione scolastica. Non ripercorro la storia di questa vicenda che ha impegnato per mesi sia la Giunta che il Consiglio che i genitori e comitati e sindacati. Ricordo che si è arrivati a fine settembre con l’indicazione di una gara che conservasse l’operatività delle cucine in 27 scuole, dove quindi continua in loco la preparazione dei pasti. Per le altre scuole è stato previsto il trasportato che è stato affidato al vincitore della gara. Si è però proceduto con la concessione cioè con il metodo che carica di più sul concessionario i rischi di impresa (rischi legati ad inconvenienti come problemi alle cucine o il mancato pagamento di quote). Il trasportato riguarda circa l’11% del totale dei pasti”.
Ha continuato il sindaco: “Oggetto di discussione era stato il punto che impone per l’azienda la disponibilità di centri di cottura a non oltre 20 chilometri e un centro di emergenza alla stessa distanza massima. Altri Comuni italiani hanno previsto analoghe condizioni, ad esempio il Comune di Matera che nel bando di gara di ottobre scorso ha imposto la presenza del centro di cottura entro i confini comunali. Le linee guida dell’Anci poi indicano il tempo massimo di trasporto in 45 minuti e questo significa avere a disposizione un centro di cottura in prossimità. Dopo il dibattito, la dirigente aveva comunque provveduto a modificare il requisito in modo che il centro di cottura posto entro 20 chilometri fosse necessario solo successivamente all’aggiudicazione e che fosse necessario un piano di emergenza invece che un centro di emergenza entro 20 chilometri”.
ANTINCENDIO CAOS In merito all’affidamento dei lavori di adeguamento di antincendio nei locali del Caos, il sindaco ha citato i relativi documenti, atti e normative.
ILLUMINAZIONE PUBBLICA Per quanto riguarda la gara per la gestione dell’illuminazione pubblica, Di Girolamo ha detto: “Abbiamo avuto due proposte: una da Asm il 19 novembre 2015 per la concessione del servizio di illuminazione pubblica, un’altra proposta giunta il 24/12/2015 da un’Ati formata da Siram ed Enel Street che oltre all’illuminazione pubblica chiede anche la concessione della gestione del teleriscaldamento e dell’efficientamento termico degli uffici pubblici. C’è poi stata la manifestazione di interesse di un’altra Ati di cui attendiamo l’eventuale proposta. Quindi si tratta di un percorso che è stato appena attivato”.
CAVICCHIOLI Al termine dell’intervento del sindaco ha preso la parola il capogruppo del Pd Andrea Cavicchioli che ha attaccato l’opposizione per essere uscita dall’aula e, in merito al dibattito odierno sull’inchiesta giudiziaria, ha detto: “Per me il problema si chiude qui”.
Nessun altro ha preso la parola e si è quindi passati al secondo punto all’ordine del giorno.
OPPOSIZIONE COMPATTA Mai come oggi l’opposizione è apparsa compatta. Dalla protesta con i cartelli “PDimissioni” all’uscita dall’aula, passando per l’atto di indirizzo firmato da tutti i consiglieri, fino alla conferenza stampa convocata subito dopo aver abbandonato il Consiglio.
ATTO DI INDIRIZZO L’atto di indirizzo, la cui ammissione al Consiglio è stata bocciata, era firmato da Paolo Crescimbeni, Marco Celestino Cecconi, Enrico Melasecche, Thomas De Luca, Angelica Trenta, Valentina Pococacio, Federico Pasculli, Patrizia Braghiroli, Francesco Maria Ferranti, Stefano Fatale e Federico Brizzi.
Nel documento l’opposizione parlava di “fallimento già ravvisato nell’emergere di uno stato quantomeno di predissesto del bilancio dell’Ente” e proseguiva: “In tale circostanza, la gravità della situazione dei conti comunali risultava già, con tutta evidenza, essere lo specchio di altrettanto gravi responsabilità politiche, tali da escludere che la fase di ripianamento dei debiti potesse essere gestita dagli stessi che ne avevano determinato l’insorgere e l’accumularsi”.
E’ ancora scritto: “A fronte di tutto ciò, erano state chieste le dimissioni del sindaco come unico vero atto di responsabilità adeguato. Tale richiesta è stata del tutto ignorata, con l’automatica conseguenza di affidare i rimedi e le soluzioni ai responsabili del problema”.
I consiglieri di opposizione aggiungono nell’atto: “Nell’ambito di un’inchiesta avviata da circa un anno, nei giorni scorsi la magistratura ha notificato numerosi avvisi di garanzia a 16 persone, per vicende che riguardano – tutte – la gestione di servizi comunali, formulando ipotesi di reato gravissime quali l’associazione per delinquere, la turbata libertà degli incanti e il falso ideologico. In particolare, 2 tra le persone raggiunte dai suddetti avvisi di garanzia risultano assessori nonché altri sono dirigenti dell’Ente”.
Per l’opposizione “la vicenda in generale e, in particolare, il possibile coinvolgimento personale e diretto di due assessori-chiave negli assetti di giunta nonché di dirigenti che occupano posizioni altrettanto strategiche, delegittima ulteriormente questa Amministrazione, ingenerando tra l’altro nella pubblica opinione un forte disorientamento e sfiducia. Pur nella piena condivisione dei principi garantisti del nostro ordinamento e dei diritti degli indagati, si ritiene che lo sviluppo dell’inchiesta e gli oneri che ne conseguono non siano compatibili con il normale espletamento delle funzioni assessorili e degli uffici interessati, né con il rispetto dovuto alla terzietà delle istituzioni”.
I consiglieri di minoranza chiedevano quindi che venissero “cautelativamente e tempestivamente rimossi dall’incarico gli assessori D’Ubaldi e Bucari e sollevati dalle attuali mansioni i dirigenti a loro volta indagati”.
Come detto, tale atto non è stato messo in discussione poiché bocciato dalla maggioranza. Questo ha scatenato la protesta dei consiglieri di opposizione che, in blocco, hanno lasciato l’aula.