Terni, appaltopoli, sindaco: “Sono indagato anche io per associazione a delinquere”
Il fatto era ormai emerso pubblicamente anche se mancava l’ufficialità. Oggi è arrivata: anche il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, è indagato nell’ambito dell’inchiesta ‘Spada’, aperta dalla procura che ipotizza irregolarità nell’affidamento di alcuni appalti a cooperative e aziende locali.
Scrive in un comunicato lo stesso Di Girolamo: “Nella serata di ieri, nella mia abitazione, mi è stato notificato l’avviso di richiesta di proroga della durata delle indagine, nell’ambito della cosiddetta Operazione Spada che la Procura della Repubblica di Terni sta portando avanti. I reati ipotizzati sono il 416 e il 553 del codice di procedura penale, cioè l’associazione a delinquere e la turbata libertà degli incanti”.
Prosegue il sindaco: “Ora, quindi, so di essere indagato dal 20 marzo 2016. Colgo l’occasione per esprimere tutta la mia serenità e la mia estraneità rispetto a quanto viene ipotizzato. Esprimo altresì la piena fiducia nell’operato della magistratura, certo che al più presto emergerà la correttezza amministrativa e legale mia e della amministrazione comunale. Sottolineo che, nel rapporto schietto e diretto che ho con la comunità di cui sono sindaco, ho sempre comunicato, al momento della presa d’atto, ogni aspetto riguardante le vicende legali che mi vedono protagonista”.
L’indagine Spada era emersa il 17 novembre scorso con il sequestro in Comune, da parte di squadra mobile e finanza, di documenti informatici e cartacei relativi all’affidamento degli appalti di sette diversi settori, dalla gestione della cascata delle Marmore al verde pubblico, dall’illuminazione cittadina alle mense. Sedici gli avvisi di garanzia notificati in quell’occasione ad altrettante persone, tra cui gli assessori al Verde pubblico, Stefano Bucari, e quello al Bilancio, Vittorio Piacenti d’Ubaldi, oltre quattro dipendenti comunali e a rappresentanti legali delle cooperative coinvolte. Nessun atto era stato invece recapitato al sindaco, che solo ieri sera ha saputo ufficialmente di essere indagato, nonostante le indiscrezioni delle scorse settimane. Le richieste di proroga erano state infatti già notificate prima di Natale ad altri indagati.