Terni, assemblea Prc su inquinamento: ”Negare ci porterà a fare la fine di Taranto”
All’assemblea ha partecipato Francesco Brigati, rappresentante sindacale della Fiom-Cgil dell’Ilva di Taranto, che ha raccontato la particolare esperienza dell’esplosivo conflitto apertosi nella sua città tra le questioni ambientali e della salute dei cittadini e le esigenze produttive dell’acciaieria tarantina.
Luca D’Abramo, responsabile ambiente Prc Terni, ha sottolineato che “i dati rilevati su Pm10, (e Pm2,5) dicono che le centraline ternane hanno, da anni, sforamenti dei limiti doppi rispetto a quelli tollerati ed a quelli registrati nelle altre città della regione. Nel caso delle polveri sottili, gli attuali valori limite sono superati anche dalla legislazione europea che, ad esempio per il Pm10, già dal 2010, ha chiesto a tutti i paesi membri di ridurre da 35 a 7 il numero massimo dei superamenti annui ed il dimezzamento da 40 a 20 µg/m³ del valore medio annuale. Bisogna considerare che i nostri polmoni non si azzerano il primo giorno dell’anno come i contatori dell’Arpa”.
Alfredo Mosca, membro della commissione ambiente Prc Terni, ha affermato: “Preso atto, grazie alle nostre denunce che il problema dell’inquinamento da polveri sottili non è circoscritto al quartiere Le Grazie, ma esteso in tutto il territorio della conca ternana, occorrono interventi capaci di incidere su ognuna delle fonti inquinanti e qui il bilancio continua ad essere fortemente deficitario. Assolutamente insufficiente, oltre che tardivo, è il provvedimento delle targhe alterne per limitare l’inquinamento da traffico veicolare. Necessario è il ripristino del controllo delle emissioni degli impianti di riscaldamento che, dopo la chiusura dell’Agesa, non vengono più svolti da nessun organismo; come del resto è prioritario informare quotidianamente i cittadini, attraverso pannelli digitali posti nei pressi di scuole e parchi, della buona o cattiva qualità dell’aria. Chiediamo, inoltre, che i dati del monitoraggio in continuo (e del campionamento sulle diossine e Pcb) sulle emissioni dei camini delle acciaierie e quelli dell’inceneritore Aria (ex Terni Ena), ottenuti in seguito alla mobilitazione degli ultimi anni, vengano finalmente portati a conoscenza della cittadinanza. Anche il mondo sindacale ternano deve prendere in seria considerazione queste problematiche, con una determinazione maggiore di quella espressa fino ad ora”.
In conclusione per il Prc “non è importante misurare quanto la situazione ternana sia uguale o lontana da quella tarantina. La cosa importante è evidenziare come sia impossibile continuare a negare ed a minimizzare, come fanno molti a Terni e come è stato fatto, per anni, a Taranto per poi ritrovarsi, da un giorno all’altro, in situazioni drammatiche ed ingestibili. Noi riteniamo, invece, irrinunciabile una presa d’atto della nostra dura realtà. Il confronto con altre realtà siderurgiche europee e con l’esperienza di Taranto, servirà anche a Terni per provare ad affrontare, con la dovuta decisione, le analoghe problematiche”.