Terni, AST in vendita, Marini: “Da TK serve chiarezza, non si replichi caso Outokumpu”
“Terni e l’AST potrebbero concretamente rappresentare l’esempio di come sia assolutamente possibile tenere insieme una moderna industria siderurgica con la sostenibilità ambientale”: lo ha affermato nella giornata di ieri la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento presso il convegno organizzato dalla FIOM nazionale sul tema “Fondiamo il futuro”.
Al convengo, svoltosi a Roma hanno preso parte insieme al Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda e alla segretaria della FIOM, Francesca Re David anche tra gli altri l’ex segretario della FIOM, Maurizio Landini.
La Marini ha sottolineato la “centralità dell’industria siderurgica in Italia ed in Europa, anche in relazione agli altri settori produttivi” oltre a come attualmente, anche grazie a ‘industria 4.0’, vi sia una politica industriale che consente di mettere in campo importanti azioni di innovazione, ricerca, di un complessivo processo di miglioramento delle attività produttive che permette di elevare la competitività industriale nel rispetto della compatibilità ambientale”.
“A Terni – ha proseguito la presidente – abbiamo negli anni svolto un lungo lavoro sul tema della compatibilità ambientale e delle politiche per tenere insieme industria e salvaguardia della salute e dell’ambiente. Un tema questo particolarmente impegnativo in una realtà dove la città è cresciuta negli anni attorno alla fabbrica. E vogliamo continuare a conservare un approccio positivo, che abbiamo sempre condiviso tra istituzioni e organizzazioni
sindacali, e cioè quello di pensare ad AST sempre in termini di prospettive e di sviluppo, perché parliamo di un sito di straordinaria importanza sia per il sistema industriale italiano che per quello europeo, in considerazione
soprattutto alla produzione degli acciai speciali”. La presidente ha quindi sottolineato la necessità che AST” acceleri il più possibile i tempi per la realizzazione di una adeguata impiantistica per il recupero ed il trattamento delle scorie, recuperando anche i ritardi accumulati”.
In merito alle recenti intenzioni di vendita di AST dimostrata dall’CEO di ThyssenKrupp Heinrich Hiesinger, la speranza palesata dalla Marini è che non si replichi il caso Outokumpu: “in quella circostanza – ha dichiarato Marini – siamo stati delle vere e proprie cavie e AST fu vittima delle astratte regole che regolano la concorrenza all’interno dei mercati europei, con ciò determinando ritardi gravissimi nel perfezionamento della compravendita; ritardi che portarono poi alla riacquisizione di AST da parte di TK. Per questo oggi abbiamo bisogno di un ‘player’ che possa garantire prospettive industriali al sito di Terni. Ed è questo ciò che ribadiremo e chiederemo sia in sede nazionale che europea”.
“Così come abbiamo già chiesto al Ministro Calenda – ha aggiunto la presidente – nel sollecitare l’urgenza di un tavolo su AST, che a questo confronto riteniamo necessaria la presenza della proprietà di ThyssenKrupp dalla quale ci attendiamo chiarimenti ed informazioni ufficiali.
Anche perché la vicenda di AST – ha concluso – deve essere gestita in un quadro di ‘sistema Paese’, che deve saper difendere e tutelare un grande interesse nazionale ed europeo”.