Terni, bilancio 2013 della Fondazione Carit: erogati 3,7 milioni di euro, +20% aiuti a volontariato
Oltre 3.700.000 euro il totale delle erogazioni distribuite nel territorio dalla Fondazione, la maggior parte dei quali nei settori delle attività e dei beni culturali (1.058.780), dell’istruzione (779.000) e del volontariato (840.000). “Secondo il documento di analisi della gestione redatto dall’Acri ci attestiamo su livelli di eccellenza rispetto ai dati delle Fondazioni medie e del centro” ha sottolineato il presidente, ricordando che tutti gli obiettivi prefissati dal Comitato di indirizzo nel documento programmatico previsionale sono stati realizzati.
Nello specifico, nei settori della ricerca scientifica e dell’istruzione la Fondazione ha stanziato circa 487 mila euro a favore dell’Università e 284 mila per le scuole, mentre è proseguito il sostegno alla fondazione Cellule staminali, con un finanziamento di 200 mila euro. In ambito culturale, oltre al finanziamento di enti locali, associazioni musicali e teatrali, uno degli interventi più significativi è stato il restauro della fontana monumentale di piazza Tacito (258.700 mila euro circa). La Fondazione ha aumentato lo stanziamento in favore del settore del volontariato: le risorse in questo settore sono passate dai 687.000 euro del 2012 agli 840.000 attuali. In particolare è stata sostenuta la mensa di San Valentino, i centri di ascolto e accoglienza del territorio, le Conferenze vincenziane, le parrocchie, le associazioni e i centri di solidarietà locali.
Nel settore della sanità, sono stati deliberati interventi per complessivi 420.000 euro per l’acquisto prevalentemente di apparecchiature mediche per l’azienda ospedaliera Santa Maria. Significativo anche lo stanziamento della Consulta in favore del fondo regionale di solidarietà gestito dalla Conferenza episcopale umbra.
Il patrimonio della Fondazione, a fine 2013, dovrebbe attestarsi ad oltre 190 milioni di euro. “Il primo obiettivo è il mantenimento del patrimonio – ha sottolineato Fornaci – che non possiamo disperdere, ma nel nel rispetto dello statuto, dovrà essere investito osservando criteri prudenziali di rischio”. Per questo Fornaci ha spiegato di aver ritenuto “non opportuno” aderire all’operazione di partecipazione al capitale della Clitumnus srl. “La decisione è stata presa dal cda con serenità e armonia” ha spiegato il presidente aggiungendo che “l’impresa sarebbe stata azzardata”.