Terni, CasaPound: ”A San Valentino degrado e sperpero di soldi elargiti a cooperative”
Il quartiere di San Valentino è nel totale degrado e il Comune di Terni continua ad elargire decine di migliaia di euro alle cooperative che nulla fanno per migliorare la situazione. E’ l’impietosa denuncia del movimento neofascista CasaPound che in un comunicato spiega di sollecitare da tre anni il Comune senza ricevere risposte.
“Con l’avvicinarsi del 14 febbraio – afferma nel comunicato Piergiorgio Bonomi, responsabile cittadino di Cpi – la vendita di prodotti legati al Santo Patrono di Terni fa registrare incassi stratosferici, mentre la città che dovrebbe onorarlo in ogni centimetro del proprio territorio, per fini religiosi e non solo, ne detiene il corpo nella sua zona più triste e degradata, nonostante le centinaia di migliaia di euro elargite a cooperative come l’Actl che ne dovrebbero curare l’immagine”.
“Anche quest’anno quindi – continua Bonomi – abbiamo deciso di effettuare un sopralluogo sull’intera zona in questione per constatarne lo stato, facendo riferimento a delibere di giunta pubblicate sul sito del Comune di Terni, sulle quali sono chiaramente riportati gli importi che quest’ultimo ha messo a disposizione di chi gestisce le strutture presenti. Si parte dal parcheggio della Basilica, che versa in uno stato vergognoso: per oltre 1 km non esistono servizi igienici per i turisti, ed il solo ascensore che dovrebbe collegare il parcheggio per le auto alla Basilica è fermo da cinque anni, con la zona circostante utilizzata come bagno all’aperto, sporco di urina e di cartacce. Proseguendo verso la Basilica, troviamo un muro completamente distrutto, l’erba alta ed i resti del presepe di natale, diventato anch’esso un ricettacolo per i bisogni fisiologici di animali e non solo. Nel resto del quartiere le cose non sono migliori: dirigendoci verso la zona di San Lucio troviamo il centro sociale S.Efebo, fermo da più di un anno ed immerso nell’incuria, nonostante la cooperativa Actl abbia ricevuto anche quest’anno dal Comune 23.000 euro per la sua gestione, come dimostra la delibera di giunta numero 460 del 30 Dicembre 2013. Superando il centro sociale, troviamo i famosi palazzoni si San Lucio, zona conosciuta dal nostro movimento politico che ormai da 4 anni segue le numerose famiglie che vi abitano con aiuti di prima necessità, e dove i lavori di ristrutturazione che ammontano a 1.500.000 euro sono totalmente fermi, anche se dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno corrente”.
“In questo scenario di degrado e di totale mancanza di attenzione nella gestione del soldi pubblici – aggiunge Bonomi – gli assessori in Comune pensano bene di spendere altri 40.000 euro, come da atto numero 341 della delibera di giunta del 22 Gennaio 2014, non per migliorare la zona di San Valentino, ma per creare il “San Valentino Village” in pieno centro nella palazzina ex foresteria di Terni, totalmente inutile ai fini del turismo religioso e della valorizzazione dell’area. In compenso, all’Amatori Podistica Terni, che da ormai diversi anni organizza con successo la maratona di San Valentino riempiendo con centinaia di turisti hotel e strutture, vengono elargiti dal Comune poco più di 4000 euro; evidentemente si preferisce premiare chi non lavora, visto che si spendono 23.000 euro per un centro sociale chiuso per poi dare pochi spicci a chi realmente porta turisti in città, oppure, si potrebbe pensare, tutto questo viene fatto all’oscuro dell’assessore alla cultura Simone Guerra, dato che il suo nome non figura in nessuna delle delibere di Giunta citate”.
“Ci chiediamo – conclude Bonomi – come il Comune non si vergogni della gestione della zona San Valentino, a pochi giorni dall’arrivo di turisti che il massimo che potranno trovare sarà il venditore ambulante di porchetta o di animali vivi chiusi in gabbia; insomma, anche per quest’anno, il nostro Santo Patrono sarà per il mondo un modo per fare business, mentre per Terni sarà l’occasione per la solita sagra del ciambellone e bancarelle, a danno dell’immagine della città e dei nostri soldi pubblici”.