Terni, consiglieri comunali ”furbetti” timbrano per gettone e se ne vanno. Proposta di Piccinini
Per Piccinini “è ormai giunto il momento di riconoscere il gettone di presenza per le sedute del Consiglio comunale, delle Commissioni Consiliari e degli altri Organismi Collegiali, considerando la reale ed effettiva partecipazione ai lavori” poiché “spesso vengono erogati gettoni di presenza soltanto dopo aver partecipato pochi istanti ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari permanenti”.
Quindi la proposta del consigliere del Pd: “Ai fini del riconoscimento del gettone di presenza per le sedute del Consiglio Comunale è necessario che il consigliere abbia partecipato ad almeno il 70% della durata complessiva della seduta, che non può essere inferiore, ai fini della corresponsione del gettone, ad almeno 2 ore complessive. Ai fini del riconoscimento del gettone di presenza per le sedute delle Commissioni consiliari permanenti e degli altri organismi collegiali è necessario che il consigliere abbia partecipato ad almeno il 70% della durata complessiva della seduta, che non può essere inferiore, ai fini della corresponsione del gettone, ad almeno 1 ora”.
Insomma, la proposta di Piccinini è semplice: per guadagnarsi i 92 euro lordi di gettone di presenza, i consiglieri dovrebbero effettivamente essere presenti e non limitarsi a strisciare un tesserino.