Terni, controllata Ast Titania, 100 posti a rischio. Lavoratori: ”Presi in giro da sindacalisti e impiegati”
A complicare tutto ci sono ovviamente le incertezze delle trattative per la cessione di Ast da parte di Outokumpu: non c’è una vera roadmap, non si conoscono i tempi, non si ha idea dei piani industriali e persino i soggetti interessati all’acquisto sono in gran parte ignoti. I lavoratori di Titania sono decisamente pessimisti: “Considerando il modo in cui si stanno caratterizzando gli eventi ed in mancanza di una esplicita volontà da parte dei nuovi acquirenti nel voler proseguire e rilanciare tale lavorazione, molto probabilmente assisteremo alla cancellazione dei contratti con Vdm ed alla successiva dismissione della lavorazione”.
Gli stessi lavoratori puntano il dito contro i sindacati: “Viste le nostre molteplici sollecitazioni, dovevano responsabilmente interrogarsi già da tempo, sul cosa e come avrebbe fatto l’Azienda nel momento della chiusura del contratto con Vdm e dove avrebbe preso poi la materia prima e non farlo solo adesso, con un enorme ritardo e senza avere voce in capitolo. Ricordiamo a tutti – proseguono i lavoratori – che noi queste preoccupazioni già le avevamo espresse in tempi non sospetti, organizzando anche un sit-in fuori dall’ufficio del personale, chiedendo chiarezza e continuità lavorativa, ed ottenendo rassicurazioni che ad oggi si stanno rilevando inutili e sistematicamente smentite dai fatti e ricordiamo inoltre che stiamo correndo il rischio di rimanere tutti e 100 senza un posto di lavoro e considerati da Ast dei possibili potenziali esuberi”.
Al pessimismo, alla preoccupazione e alla delusione si aggiunge la rabbia: “Ci sentiamo presi in giro sia dai sindacalisti che in tutto questo tempo non hanno fatto altro che illuderci, sia dalle strutture impiegatizie che ci hanno sempre sfruttato ed ora stanno facendo del tutto per trovare una nuova collocazione dentro mamma Ast”.
Preoccupazioni Fim-Cisl. Ad onor del vero va ricordato che il segretario di Fim-Cisl Terni, Celestino Tasso, già a novembre 2012 aveva sollevato non poche preoccupazioni per Titania ed il contratto di fornitura con Vdm. Affermava il sindacalista: “Uno dei prossimi problemi che dovremo affrontare sarà quello della produzione del titanio fatta nel sito di Terni”. Tasso spiegava come, nonostante avesse un contratto con Ast, Vdm investisse soldi in siti tedeschi “come prevedono gli accordi tra Inoxum e Outokumpu legati alla cessione del settore inox” e paventava che la produzione di lamiere di titanio a Terni potesse entrare in crisi. Tasso vedeva nubi all’orizzonte anche per gli altri due prodotti in titanio prodotti a viale Brin: tubi e nastri. Sollevava quindi degli interrogativi: “Cosa accadrà al momento che Vdm sarà confluita in Outokumpu e noi in procinto di essere venduti ad altra società? Il contratto che Ast ha con Vdm può essere rescisso e se sì con quali conseguenze per Terni?”.